PAMMENE (Παμμένης, Pammĕnes)
Generale tebano del sec. IV a. C. Amico di Epaminonda, lo aiutò all'inizio della carriera politica e collaborò con lui nella riforma degli ordinamenti militari: in special modo gli è attribuita una riforma nell'impiego della "schiera sacra". Ebbe pure parte notevole nelle campagne di Epaminonda, nel Peloponneso. Nel 368 diresse la fondazione di Megalopoli in Arcadia; e poco dopo la battaglia di Mantinea, circa il 36, comandò quel presidio tebano, che impedì la dissoluzione della città per i dissidî interni alimentati da Sparta. Combatté forse nei primi anni della guerra sacra contro la Focide (356-354 a. C.). Nel 354 assunse il comando dei 5000 mercenarî beotici inviati da Tebe in soccorso del satrapo Artabazo di Frigia ribelle contro il re di Persia. A P. giovò in quell'occasione di avere ospitato in casa sua, negli anni in cui era ostaggio a Tebe (368-65), Filippo II di Macedonia: perché questi gli permise di passare attraverso il suo territorio. Analoga concessione ebbe dal re Cerseblepte di Tracia. Nonostante i successi militari, Artabazo giunse a diffidare di P. e lo imprigionò. Non sappiamo più nulla di sicuro dopo. È congettura moderna che egli sia stato subito liberato e tornato in patria abbia ancora combattuto contro i Focesi.
Bibl.: J. Beloch, Griechische Geschichte, III, 1, 2ª ed., Berlino e Lipsia 1922, pp. 251, 482.