PALMI (A. T., 27-28-29)
Città della provincia di Reggio di Calabria, già capoluogo di circondario amministrativo, ora sede di tribunale civile e penale. È situata a 250 m. s. m., in posizione pittoresca su un terrazzamento dell'estremità costiera NO. del massiccio dell'Aspromonte, dominato dal rupestre Monte S. Elia (572 m.), donde si gode uno dei più celebrati panorami della Calabria.
Palmi, il cui nome pare attesti un'abbondanza, ora assai attenuata, di palmizî nel suo territorio (la palma è tuttora l'emblema della città), sorse probabilmente nel sec. XI come rifugio dei profughi di Tauriana (poco più a NE., odierna località S. Fantino) distrutta da orientali, dalla quale ereditò la sede vescovile che tuttora conserva. Fu poi casale di Seminara e per qualche tempo, nel sec. XVI, ebbe il nome di Carlopoli da un duca Carlo Spinelli di Seminara che la ricostruì dopo un'incursione barbaresca. Divenne in seguito feudo regio, poi passò agli Arena e di nuovo agli Spinelli. Distrutta in parte nel terremoto del 1783, rifatta e divenuta capoluogo di distretto durante la dominazione francese, sofferse danni da tutti i terremoti del sec. XIX e fu gravemente danneggiata da queflo del 1908. Rifatta con aspetto grandioso di edifici pubblici, è la seconda città della provincia, dopo Reggio, e il centro amministrativo e finanziario dei paesi della Piana e del versante NO. dell'Aspromonte, con notevole commercio di olî e vini. È unita alla stazione ferroviaria della Napoli-Reggio da 3 km. di carrozzabile e ha una stazione della ferrovia per Sinopoli a 1 km. di carrozzabile a NE. del centro. Il comune (31,73 kmq.) contava nel 1931 una popolazione di 18.048 ab. (10.053 nel 1871).
V. italia, XIX, p. 718.