PALLOTTA (o Pallotto), Giovanni Battista, cardinale
Nipote di quel cardinale Giovanni Evangelista Pallotta, che ebbe la sopraintendenza dei lavori di demolizione dell'antica basilica di San Pietro e appoggiò caldamente il disegno del Maderno, nacque in Caldarola (Camerino) nel 1594. Fu vicelegato di Ferrara fra il 1621 e il 1623; nominato nel giugno 1624 collettore apostolico in Portogallo, difese energicamente di fronte al re di Spagna i diritti e i privilegi ecclesiastici. Di ritorno nel 1627, fu governatore di Roma; l'8 aprile 1628 fu nominato nunzio straordinario presso l'imperatore per comporre la contesa relativa alla successione di Mantova; e, rimasto nunzio a Vienna, fece opera di pace in circostanze difficilissime, essendo l'imperatore sospettoso del papa come di partigiano della Francia. Il 19 novembre 1629 fu creato cardinale, mentre ancora teneva la nunziatura, dalla quale ritornò l'anno dopo. Legato di Ferrara, governò con vantaggio del popolo, lasciando il suo nome a un canale di Comacchio, fatto da lui riattare. Vescovo nel 1663 di Albano e nel 1666 di Frascati, dove eresse un seminario e lo mantenne in gran parte a sue spese, morì a Roma nel 1668, lasciando fama di pietà, di carità, di severità di costume, di energia nel proteggere la libertà della Chiesa.
Bibl.: Bompiani, Imago purpuratae constantiae, Oratio in funere J. B. card. P., 1668; Ciaconio-Oldoino, Vitae, IV, Roma 1677, colonne 679-680; G. Moroni, Dizionario, LI, Venezia 1851, p. 65; Nuntiaturberichte aus Deutschland, Nuntiatur des Pallotto, ed. a cura di H. Kiewning, Berlino 1895 e 1897; R. Quazza, La guerra per la successione di Mantova e del Monferrato, Mantova 1926; L. von pastor, Storia dei papi, XIII, Roma 1931.