PALLADIO di Galazia
Vescovo e scrittore ascetico, originario di Galazia, si fece monaco a Gerusalemme verso il 386 e viaggiò poi per l'Egitto, da Alessandria al deserto di Nitria, visitando le istituzioni monastiche che vi fiorivano numerosissime. Verso il 400 fu nominato vescovo di Elenopoli in Bitinia. Grande amico di S. Giovanni Crisostomo, allora vescovo di Costantinopoli e in disgrazia della corte, perorò la sua causa a Roma e ne fu punito con l'esilio nella Tebaide per sei anni (406-412). Ritornato in patria ebbe la sede episcopale di Aspuna, dove morì.
Scrisse un Dialogus de vita S. Ioann. Chrysostomi, fonte preziosa per la vita costantinopolitana del santo, e la famosa "storia dedicata a Lauso, contenente le vite dei santi Padri", più brevemente detta Historia Lausiaca, Λαυσιακόν. Quest'opera è un documento importante per conoscere la vita interna delle comunità monastiche dell'Egitto (v. pacomio, santo). Essa ebbe un immenso successo, sia perché rivelava aspetti d'una vita sconosciuta, sia perché scritta in maniera semplice e avvincente, e fu perciò più volte riprodotta, amplificata, e perfino sovraccaricata d'una Historia monachorum in Aegypto (traduzione latina dovuta a Rufino di un originale greco di Timoteo, arcidiacono alessandrino, verso il 425) e anche cambiata di titolo e d'autore (Paradisus Heraclidis). Fu il benedettino C. Butler a rivendicare a P. il Paradisus, il cui contenuto s'identifica con l'Historia Lausiaca e ad attribuire a Timoteo l'Historia monachorum che Rufino avrebbe poi tradotta. Questa tesi è meglio dimostrata di quella di E. Preuschen e di C. Reitzenstein, che vorrebbero il testo greco di Timoteo versione dell'originale latino di Rufino.
Bibl.: E. Preuschen, Palladius und Rufinus, Giessen 1897; C. Butler, The Lausiac History of Palladius, I, Cambridge 1898 (discussione storica), II, ivi 1904 (testo critico dell'Historia che sostituisce Patr. Graeca, XXXIV, coll. 995-1278); R. Reitzenstein, Hist. monachor. und Hist. Lausiaca, Gottinga 1916.