PALEMBANG (A. T., 95-96)
Città di Sumatra, capoluogo della residenza omonima, situata sul fiume Moesi. Si stende per una ventina di km. sulle rive e sui numerosi isolotti del fiume. Per quanto si trovi a 83 km. dal mare, non è che a due metri d'altezza. La parte principale è Tanah Kraton, sulla riva sinistra del fiume, dove si trovano il kraton, costruito nel 1780 dai sultani di Palembang, il palazzo del residente e le abitazioni degli Europei e degl'indigeni di rango. Vicino si trova la bella moschea del 1740. Negli altri quartieri le case indigene sono costruite su palafitte e hanno di frequente forme artistiche. Il traffico sul fiume è assai vivace. Palembang, con 109.069 ab. nel 1928 (1883 Europei), è la più grande città di Sumatra; la popolazione indigena in gran parte discende da invasori giavanesi, che nel sec. XV presero possesso di quelle terre e si mischiarono con i poco numerosi abitanti. La lingua locale è perciò ricca di parole giavanesi. Il fiume Moesi è navigabile per quasi 300 chilometri e Palembang è un porto accessibile anche a grosse navi; vi s'imbarca il petrolio di Moeara Pladjoe e di Soengei Gerong, nonché il carbone delle miniere di stato di Boekit Asem (v. indie olandesi). Oltre che con ottime strade automobilistiche, la città è unita con l'interno per mezzo di due linee ferroviarie. (V. tavv. CLXXI e CLXXII).