PALE (ἡ Πάλη, Pale, demotico Παλεῖς)
Antica città greca dell'isola di Cefalonia (v.), capoluogo della regione chiamata Palea (Παλαία), probabilmente la penisola occidentale di Cefalonia oggi chiamata Palikì, il territorio più piano e più fruttifero di tutta l'isola; la città era identificata dagli antichi per lo più con la Dulichio omerica. I ruderi di Pale, nella località odierna di Paleókastro, su una piccola altura dominante il golfo di Argostoli e con un porticciuolo formato dalla foce di un torrentello, erano ancora cospicui nel sec. XVII, ma furono asportati successivamente per la costruzione della città di Lixuri, a un chilometro e mezzo più a sud. La notizia di Erodoto, che nel 479 a. C. 200 opliti di P. combatterono a Platea a fianco dei contingenti di Anattorio e di Leucade, pare sia fondata su una confusione dello storico col contingente degli Elei. A ogni modo durante la guerra di Corcira, nel 435 a. C., i Palei appaiono in realtà al fianco di Corinto. Durante la guerra del Peloponneso però Pale, come le altre città di Cefalonia, stette dalla parte degli Ateniesi. Nel 218. a. C. Filippo V di Macedonia assediò Pale parteggiante per gli Etoli, e si ritirò dopo scarsi successi, in causa del tradimento d'uno dei suoi ufficiali. Arresasi ai Romani spontaneamente nel 189 a. C., dopo la conquista romana di Same divenne la città più importante dell'isola; presso ad essa nel 40 a. C. L. Domizio Enobarbo consegnò dei contingenti di fanteria al triumviro M. Antonio.
Al tempo dei Flavî la città aveva ancora una costituzione democratica, e si chiamava "libera e autonoma" al tempo di Adriano, al quale dedicò una statua nell'Olimpico di Atene.
Bibl.: v. cefalonia.