PALAFOX y MELZI, Giuseppe de Rebolledo, duca di Saragozza
Nacque a Saragozza nel 1776 e morì a Madrid il 15 febbraio 1847. A sedici anni fu ammesso nelle R. Guardie del corpo; e così visse accanto alla corte sino al 1808. Allora accompagnò a Baiona il re Ferdinando VII e subito si oppose ai progetti francesi sulla Spagna; nella seguente guerra d'indipendenza conquistò la fama. Infatti, nominato il 25 maggio 1808 dal popolo capitan generale d'Aragona - e le Cortes, per ciò da lui riunite, gli confermarono tale titolo - lanciò con un proclama una dichiarazione di guerra contro Napoleone e, circondatosi con una giunta fidata e valendosi dell'aiuto del clero, che fece ampia propaganda, armò il paese e lo dispose alla resistenza. Una prima spedizione francese contro Saragozza s'infranse così contro la città, più che dalle fortificazioni, difesa dai suoi abitanti: il 27 luglio 1808 cominciò l'attacco con un violento bombardamento, e il 14 agosto il nemico dovette ritirarsi. Più fortunata fu la seconda spedizione comandata dai marescialli Moncey e Mortier: le operazioni s'iniziarono nel novembre e terminarono il 21 febbraio del 1809 con la capitolazione della città; meraviglioso fu il coraggio mostrato dai cittadini e, senza dubbio, la resistenza da essi opposta è fra le più notevoli manifestazioni dell'amore di patria: varie decine di migliaia furono i caduti e la città, difesa casa per casa, restò quasi del tutto distrutta. Il suo eroico comandante, fiaccato dalla terribile fatica ma non domo, non volle arrendersi e preferì essere tratto in prigionia a Vincennes. Qui restò sino al trattato di Valençay. Poi seguì in Spagna il re Ferdinando VII, che gli confermò la carica di capitan generale d'Aragona e lo volle membro della commissione incaricata di riorganizzare l'esercito. Nel 1820 parteggiò per la costituzione; e nel 1823, quando le Cortes si ritirarono a Siviglia, pubblicò un proclama contro l'iniziata reazione. Negli anni seguenti visse in disparte, occupandosi dei proprî possedimenti. Creato duca di Saragozza il 15 luglio 1834, fu tra coloro che difesero i diritti di Isabella II lanciando un proclama ai suoi concittadini il 21 settembre 1835. La sua condotta durante la guerra d'indipendenza non andò esente da gravi critiche ed egli giunse ad essere accusato di non possedere alcuno dei requisiti necessarî a un condottiero e di non essere stato l'autore dei proclami che rivolse ai suoi soldati per animarli alla lotta. Ma, seppure non aveva il talento del generale, ebbe quello di sapere spronare alla resistenza truppe raccogliticce e una popolazione intera, e il coraggio di opporsi ad eserciti abituati alla vittoria e da tutti ormai ritenuti invincibili.
Bibl.: A. Morel-Fatio, Une lettre de Palafox, in Bulletin hispanique, XX (1918), pp. 43-50, nella quale egli giustifica la sua condotta in Saragozza; e la difesa pubblicata dal fratello marchese de Lazan, che fu anche lui tra i condottieri della guerra d'indipendenza, Cadice 1812. Cfr. inoltre la vastissima bibliografia sull'assedio e la resistenza di Saragozza, in B. Sánchez Alonso, Fuentes de la historia española e hispanoamericana, Madrid 1927.