PAGANO da Lecco
Fattosi domenicano a Bergamo, fu inquisitore apostolico in Lombardia; apparteneva al convento di Como, quando iI 26 dicembre 1277 fu ucciso insieme con due notai e due compagni dal nobile Corrado di Venosta "laico, fautore e difensore degli eretici ed eretico manifesto egli stesso" e da altri complici, tutti di Bergamo, come scriveva in una lettera Nicolò III il 29 novembre 1279. Il capitolo generale dei domenicani, tenuto a Milano nel 1279, ordinava "che i frati nella loro predicazione badassero di dare notizia alla gente del martirio di frate Pagano e di scrivere i miracoli di lui e degli altri".
Gli vengono attribuiti Sermoni, Commenti alla Scrittura e una Summa contra haereticos, che in parte appartengono forse a un altro frate Pagano di poco posteriore.
Bibl.: J. Quétif e J. Échard, Scriptors Ord. Praedicatorum, I, pp. 361, 559; F. Argelati, Bibl. Mediol., II, i, p. 803 segg.; B. M. Reichert, Acta Capit. Gen. Ord. Praed., I, Roma 1898, p. 198; Bullar. Ord. Praed., I, p. 567, n. 15.