Padanopoli
(padanopoli), s. f. inv. Scandalo suscitato dagli episodi di malversazione verificatisi nella Padania.
• il sospetto è che, come Tangentopoli allora, adesso quella che è stata chiamata «Padanopoli» preluda ad un’accelerazione del crollo della Seconda Repubblica. E che [Umberto] Bossi, salvato e quasi beatificato da militanti abituati a vederlo come un politico frugale e integerrimo, possa essere travolto con la sua famiglia. (Massimo Franco, Corriere della sera, 7 aprile 2012, p. 11, Primo Piano) • In questo clima si può immaginare come il laborioso Nord Est possa accogliere il bollettino quotidiano della padanopoli di via Bellerio, i lingotti d’oro di Francesco Belsito, i diamanti di Rosi Mauro, i rotoli di euro dei figli di [Umberto] Bossi, gli appartamenti di famiglia. Perfino il bossiano più ortodosso, Gian Paolo Gobbo, segretario regionale della Lega («Il mio imam in Veneto» dice il Senatur) allarga le braccia e ammette: «Avanti così e la Lega implode, muore. Ci mandano a casa tutti». (Curzio Maltese, Repubblica, 18 aprile 2012, p. 1, Prima pagina).
- Composto dall’agg. padano con l’aggiunta del confisso -poli2.