VALUSSI, Pacifico
Giornalista e uomo politico, nato a Talmasson (Friuli) il 30 novembre 1813, morto a Udine il 28 ottobre 1893. Sebbene laureato in matematica, dedicò tutta la sua attività al giornalismo.
A Trieste nel 1838 collaborò alla Favilla, passò quindi all'Osservatore triestino, e ne divenne direttore. Scoppiata la rivoluzione del 1848, si recò a Venezia e vi rimase durante tutto il periodo repubblicano, scrivendo nel giornale Fatti e parole e dirigendo il periodico Il precursore. Fu membro dell'Assemblea e, caduta la Repubblica, si stabilì a Udine, dove diresse prima Il Friuli (soppresso nel 1851), e poi L'Annotatore friulano. Nel 1859, per sfuggire a probabili persecuzioni del governo austriaco, si recò a Milano e fu uno dei fondatori della Perseveranza, dove si occupò della questione veneta e sostenne l'idea di una confederazione dei paesi danubiani sotto il patrocinio dell'Italia. Nel 1865-66, il V. fu a Firenze; si stabilì poi definitivamente a Udine e vi fondò il Giornale di Udine. Fu deputato al parlamento per tre legislature dei collegi di Cividale e di Montagnana. Alla sua prevalente produzione giornalistica, ispirata sempre a sensi d'italianità, sono da aggiungere alcuni libri e opuscoli, tra i quali maggiormente importanti: Caratteri della civiltà novella in Italia (Udine 1868), dedicato al Tommaseo, di cui il V. fu amico; e L'Adriatico in relazione agli interessi nazionali dell'Italia (ivi 1871).
Bibl.: G. Fattorello, P. V., Udine 1931. Sull'opera del V. nei riguardi della questione danubiana, si veda A. Anzilotti, Italiani e Iugoslavi nel Risorgimento, Roma 1920.