OZIA (ebraico ‛Uzzijjàh[ù]; i Settanta 'Οζείας volgata Osiaz)
Re di Giuda, chiamato nella Bibbia anche Azaria (v. azaria). Successe all'età di 16 anni a suo padre Amasia, e in II (IV) Re, XV, 2, è detto che regnò 52 anni; tuttavia questa cifra offre parecchie difficoltà, non accordandosi con altre date offerte dalla Bibbia, e sembra sia guasta e da leggersi 32: in tal caso O. avrebbe regnato circa dal 769 al 737 av. C. Fu portato sul trono da una congiura, in cui lasciò la vita suo padre, che era stato vinto dal re Gioas d'Israele: probabilmente la congiura era stata provocata da questa umiliazione ricevuta da parte del regno connazionale. Perciò O. conservò buone relazioni con quel regno, mentre nel restante della politica estera seguì il sistema di espansione già adottato da suo padre. Nella regione di Edom fortificò il porto di Elath, che dominava dal nord il Mar Rosso; inoltre, secondo il Cronista (II Cron., XXVI), compì vittoriose spedizioni contro i Filistei a ovest, e contro tribù arabe a sud, e riscosse tributo dagli Ammoniti. Fu anche un promotore dell'agricoltura (ib., XXVI, 10). Sotto di lui il regno dovette godere di grande prosperità (cfr. Isaia, II, 7, 16; Michea, II, 2 segg.). Dal lato religioso è presentato come fautore del iahvismo; sennonché, mentre in II (IV) Re, XV, 5 è detto che in un certo tempo egli diventò lebbroso e perciò si ritirò dal governo, in II Cron., XXVI, 16 segg., si precisa che la lebbra fu una punizione divina per aver egli osato di usurpare, nel Tempio di Gerusalemme, le funzioni rigorosamente sacerdotali. Probabilmente, sullo scorcio del suo regno, sorse un acuto contrasto fra O. e la casta sacerdotale, allora potentissima in corte.