OUCHY (A. T., 20-21)
Città della Svizzera, nel cantone di Vaud, a 380 m. s. m., situata sulla riva settentrionale del Lago di Ginevra; è un sobborgo di Losanna, alla quale serve di porto; nello spazio tra le due città, appena un chilometro e mezzo, sorgono numerose villette e abitazioni. Ouchy, che è collegata a Losanna con una funicolare (costruita nel 1877), conta circa 1758 ab., in buona parte stranieri. Tra i porti del Lemano, dopo quello di Ginevra, viene come importanza il porto di Ouchy, che ha un notevole traffico di merci e un'attiva circolazione di viaggiatori sui battelli a vapore. Il monumento più notevole della città è un'antica torre in prossimità del lago, resto di un castello costruito nel 1170, il quale servì talvolta di residenza ai vescovi di Losanna.
Trattato di Ouchy. - Mise fine alla guerra italo-turca per la Tripolitania e la Cirenaica. Fu firmato il 18 ottobre 1912. Esso stabiliva soltanto: la cessazione delle ostilità; la concessione di un'amnistia da parte dell'Italia agli abitanti della Tripolitania e della Cirenaica e, da parte della Turchia, agli abitanti delle isole dell'Egeo, che avessero partecipato alle ostilità; l'impegno, da parte dell'Italia, di sopprimere i suoi uffici postali esistenti nell'impero ottomano e di rinunziare al regime capitolare quando anche le altre potenze avessero fatto altrettanto; il pagamento da parte dell'Italia alla cassa del Debito pubblico ottomano di una somma annua corrispondente a quella assegnata prima al servizio dello stesso Debito pubblico sulle entrate delle due provincie. Stabiliva inoltre che l'Italia avrebbe richiamato le sue truppe ed i suoi funzionarî civili dalle isole dell'Egeo, quando la Turchia avesse completamente richiamato i suoi dalla Tripolitania e dalla Cirenaica. Il trattato fu preceduto da un accordo, dapprima segreto ma pubblicato poi il 26 novembre 1912, firmato anche ad Ouchy il 15 ottobre 1912. Con esso la Turchia s'era impegnata a emanare un firmano (pubblicato il 16) con cui il sultano dava piena ed intera autonomia alle due provincie, nominandovi un rappresentante per la protezione degl'interessi ottomani e un cadi per gli affari religiosi. La stessa Turchia s'era impegnata ad emanare un irādeh (pubblicato il 17) con cui annunziava l'introduzione di riforme amministrative e giudiziarie nelle isole dell'Egeo ed accordava l'amnistia.
L'Italia s'era da parte sua impegnata a promulgare un decreto (emanato il 17), con cui concedeva l'amnistia e riconosceva alla popolazione musulmana delle due provincie la più completa libertà di praticare la sua religione.