WEININGER, Otto
Filosofo e psicologo austriaco, nato a Vienna il 3 aprile 1880, e ivi morto il 4 ottobre 1903, suicida. Ebbe notorietà nel mondo culturale tedesco dell'anteguerra per il suo libro Geschlecht und Charakter (Vienna 1903; trad. it. di G. Fenoglio, Torino 1912 e 1922).
Esso cerca di stabilire, sulla base di considerazioni metafisiche e psicologiche, una filosofia dei sessi, concepiti come rappresentanti, quello maschile, del principio del buono, del bello, del vero e dell'oggettività; quello femminile, del negativo, del delitto, della pazzia e della soggettività. In ogni uomo ci sarebbero elementi femminili e maschili, positivi e negativi, e la vita umana sarebbe un continuo ondeggiare fra queste due polarità, il tutto e il caos, il cosmo e il nulla. Il W. applicava questi due principî alla vita sociale. considerando l'amore fra uomo e donna come un abbassamento dell'uomo al suo contrario, al male (separazione pseudoplatonica dell'amore dall'erotismo); e all'antropologia, e alla psicologia delle religioni, identificando nell'ebraismo il principio negativo e femminile e nel cristianesimo il principio positivo e maschile. In conseguenza di questa convenzione abbandonò la religione ebraica nella quale era nato per quella cristiana (protestante). La sua dottrina è un misto di ricordi di psicologia positivistica (fu scolaro dell'Avenarius) e di reminiscenze neoplatoniche.
Dopo la sua morte il suo amico M. Rappaport pubblicò altri scritti del W. sotto il titolo Über die letzten Dinge (Vienna 1904, trad. italiana, Torino 1914), con un'introduzione filosofico-biografica.