Filologo, poeta e studioso di filosofia tedesco (Danzica 1804 - Berlino 1876), prof. (dal 1844) all'univ. di Berlino, e dal 1863 segretario della Reale accademia di belle arti. In campo filosofico scrisse fra l'altro, in spirito antihegeliano, Antäus (1831) e Gegenwart und Zukunft der Philosophie in Deutschland (1855). In campo filologico gli studî Die römische Elegie (2 voll., 1838), Über die Theogonie des Hesiod (1841), Minos (1859), Äakos (1872). Come poeta esordì con una commedia di critica ideologica di stampo aristofaneo (Die Winde, 1827); passò quindi all'epica (fra l'altro Alboin, 1830; Theudelinde, 1849; Kaiser Karl, 1852; Ruth, Tobias, Sulamith, 1857) e, con minore fortuna, al dramma (Otto von Wittels bach, 1861). Svolse anche una notevole attività di lirico (Gedichte, 1835; Vaterländische Gedichte, 1866; Der Krieg von 1866, 1868), nella quale però non si distacca di molto dalla maniera di un'usuale accademia.