ZIINO, Ottavio
Compositore, direttore d'orchestra e didatta italiano, nato a Palermo l'11 novembre 1909, morto a Roma il 1° febbraio 1995. Studiò composizione al conservatorio di Palermo sotto la guida di A. Savasta, per poi perfezionarsi presso l'Accademia di Santa Cecilia a Roma con I. Pizzetti (composizione) e B. Molinari (direzione d'orchestra). Fu docente di esercitazioni orchestrali e lettura di partitura a Palermo, e dal 1966 al 1980 direttore dei conservatori di Palermo, Napoli e Roma. Svolse un'intensa attività come direttore d'orchestra in Italia e all'estero, proponendo un repertorio vastissimo nel quale è possibile individuare il riflesso della varietà d'interessi dell'interprete. Determinante fu il ruolo di Z. nella fondazione di due importanti organismi musicali, da lui diretti per molti anni: il Teatro sperimentale di Spoleto e l'Orchestra sinfonica siciliana. Nel 1972 fu nominato Accademico di Santa Cecilia e nel 1974 gli fu assegnata la Medaglia d'oro dei Benemeriti della cultura e dell'arte.
Nel suo Ricordi di un musicista (1994) Z. ha tenuto a sottolineare la maggiore importanza attribuita alla propria attività compositiva rispetto a quella direttoriale e didattica: a questo proposito, l'esperienza maturata sul podio gli consentì un'assimilazione ragionata del linguaggio contemporaneo, senza mai indurlo a ricalcare modelli illustri. La caratteristica che assicura inconfondibile originalità alla musica di Z. consiste nell'impiego di un melos radicato nel canto popolare siciliano, ma l'esplicita citazione di documenti folklorici è accuratamente evitata e la solida costruzione di brani di notevole impegno formale obbedisce a schemi dialettici basati sul contrasto fra movimenti mossi e volitivamente scanditi e pagine caratterizzate da un senso di distesa rarefazione sonora. Particolare importanza rivestono gli Hymni Christiani in diem per soprano, baritono, coro e orchestra (1956) e la serie dei Concerti per strumento solista e orchestra; questi ultimi vedono ampliata la forma in un solo movimento, con una circolazione interna del materiale tematico che resta però lontana dagli schematismi della forma ciclica. Ricordiamo, oltre alle opere citate, il Quintetto per pianoforte e archi (1931); le due Sonate per violino e pianoforte (1931, 1950); Adagio e fuga per archi, pianoforte e organo (1935); Sinfonia in tre tempi (1939); Sinfonia all'italiana (1942); la Sonata per violoncello e pianoforte (1946); la prima Sinfonia (1945), la seconda Sinfonia Melbourne (1955); Quartetto (1958); Preludio evocativo per pianoforte (1960); Tema, sette variazioni e fuga per orchestra (1966); il Trio per pianoforte, violino e violoncello (1970); Evocazioni per flauto e orchestra (1972); Preludio, adagio e finale (1971), Pezzi sacri (1974); Due studi per orchestra (1975); Adagio per archi (1977); i due Concerti per orchestra (1982 e 1986); il Concerto per archi (1987); Tema e variazioni per pianoforte (1988), nonché i Concerti per pianoforte (1975), violino (1981), oboe (1983), violoncello (1984), viola (1986) e le Tre liriche di Quasimodo per soprano e orchestra (1973).