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BUSINCO, Ottavio

di Maria Chiara Bossi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 34 (1988)
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BUSINCO, Ottavio

Maria Chiara Bossi

Nacque a Ierzu (Nuoro) il 12 ag. 1896 da Nicolò e da Rosa Corgiolu. Dopo essersi laureato in medicina all'università - di Cagliari nel 1921, per un decennio, sino al 1931, fu aiuto di ruolo nella stessa università, svolgendo prevalentemente attività didattica nell'istituto di fisiologia, del quale contribuì a migliorare l'attrezzatura. Libero docente di radiologia medica nel 1929, dal 1931 al 1951 la facoltà di medicina di Cagliari gli affidò l'incarico dell'insegnamento di radiologia. Nel 1952, vinto il relativo concorso pubblico, divenne titolare della cattedra di radiologia medica dell'università di Cagliari e nello stesso anno istituì la prima Scuola di specializzazione di radiologia della Sardegna, che avrebbe diretto fino al 1971. Nel 1931 si era adoperato per la costruzione del primo istituto di radiologia dell'università di Cagliari, che nel 1954 volle poi affiancato da un secondo edificio destinato a ospitare il Centro provinciale tumori da lui diretto. Sempre molto attivo nella lotta contro il cancro, già nel 1946 fondò e diresse la sezione provinciale della Lega italiana tumori e, a partire dal 1948, svolse attività didattica con corsi di aggiornamento e conferenze per medici e studenti. Nel 1962 la sua opera organizzativa nell'ambito della lotta contro il cancro si concluse con la fondazione del Consorzio regionale sanitario annesso a un istituto ospedaliero di 270 posti letto. Per la promozione e la realizzazione di tali iniziative, nel 1959 divenne membro della giunta esecutiva della Lega italiana per la lotta contro i tumori e, in seguito, vicepresidente dell'Associazione italiana centri oncologici e presidente onorario del Consorzio regionale sanitario per la lotta contro i tumori.

Dopo la guerra, il B. si era anche adoperato per la ristrutturazione dell'istituto di radiologia, che era rimasto danneggiato a seguito degli eventi bellici: ne ampliò le possibilità didattiche, recettive e tecniche, acquistando moderne attrezzature per la pratica della radiumterapia in tutte le più comuni applicazioni. In ambito radioterapico fu tra i primi in Italia a occuparsi del trattamento dei tumori con le "alte energie", e su sua sollecitazione il ministero della Sanità concesse i fondi per apparecchi quali il betatrone e la telecobaltoterapia.

Nel 1965 creò il primo laboratorio di radioisotopi dell'isola e propose l'insegnamento della medicina nucleare nell'ambito della sua scuola affidandolo, per incarico, a un suo allievo.

La produzione scientifica dei B. e della sua scuola fu assai vasta, assommando a 80le sue pubblicazioni personali e 288 quelle degli allievi, interessanti una varietà di temi così estesa da coprire quasi tutti i settori della radiologia medica. Di particolare importanza furono gli studi del B. sulle più frequenti localizzazioni della idatidosi umana, endemica in Sardegna, che appaiono originali e fondamentali per la conoscenza dei quadro radiologico della malattia e per l'individuazione dei segni patognomici delle sue manifestazioni polinonari e ossee (Aspetti radiologici dell'echinococcosi polmonare, in Radiologia medica, XIV [1927], pp. 1124-1147; Echinococcosi metastatica polmonare, in Policlinico, sez. pratica, XXXV [1928], pp.20 s.; Echinococcosi ossea (Contributo casistico-radiologico), in Radiologia medica, XXIV [1942], pp. 452-461; Sulle condizioni che regolano l'accrescimento dell'idatide intrapolmonare, in Radiologia sperimentale, II [1948], pp. 303-306; Cause di errore nella radiognostica dell'echinococcosi epatopolmonare, in Radiologia, V [1949], pp. 203-208; Il nostro contributo alla radiodiagnostica della echinococcosi, in Rassegna medica sarda, LXVI [1964], pp. 23-26, in collaborazione con V. Racugno; Segni radiologici patognomonici dell'idatidosi ossea, in Minerva medica, LV [1964], pp. 1685-1689, in collaborazione con F. Pirastu).

Altrettanto importanti furono i suoi contributi in tema di terapia con elettroni, plesioterapia, plesioradiografia e nell'ambito dei principali capitoli della röntgendiagnostica e radioterapia (Nozioni di plesioröntgenterapia, Bologna 1949; seconda edizione, in collaborazione con B. Bertaglia, ibid. 1950). Descrisse e comunicò a vari congressi internazion;Rli una particolare localizzazione del carginoma del palato nei pastori dell'isola abituati a fumare tenendo la parte accesa del sigaro nel cavo orale ("fogu a intru"). Studiò le applicazioni della linfografia, illustrando una particolare tecnica per la dimostrazione del dotto toracico.

Nel 1938 fu correlatore al XIII congresso nazionale della Società italiana di radiologia e medicina nucleare (SIRMN) a Bari, in tema di radiologia e medicina legale; nel 1948 fu relatore a Cortina d'Ampezzo al XV congresso SIRMN; nel 1961 a Parigi fu correlatore ufficiale al V congresso dei radiologi di cultura latina. Egli inoltre organizzò e presiedette varie manifestazioni scientifiche a Cagliari: il raduno dei radiologi del Meridione e delle isole (1951), il XX congresso nazionale della Società italiana di radiologia e medicina nucleare (1958) e il IX simposio della Società italiana di cancerologia (1971).

L'attività organizzativa del B. si esplicò anche nel campo della pubblica amministrazione: nel 1944, in qualità di amministratore degli Ospedali riuniti di Cagliari, arricchì l'ente di dodici padiglioni atti a duplicare la recettività ospedaliera, fece ampliare alcuni istituti clinici universitari e acquistare un vasto edificio destinato a ospitare la clinica ortopedica. In qualità di assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Cagliari riorganizzò e riapri la Galleria di arte comunale e istituì tre biblioteche periferiche nella città con annessi centri culturali; nel 1964 fece parte del comitato scolastico provinciale.

Il B. morì a Cagliari il 6 nov. 1971.

Fonti e Bibl.: Acta medica italica, VII (1941), pp. 49-58, 59-81; V. Racugno, O. B. 1896-1971, in Radiologia medica, LVIII (1972), pp. 620 s.

Vedi anche
ospedale Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure, sia cliniche sia chirurgiche, di ammalati o feriti. 1. Cenni storici L’idea di riunire e curare i malati in luoghi particolarmente attrezzati sembra ... malattia Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto di malattia è la sua transitorietà, il suo andamento evolutivo verso un esito, che può essere la guarigione, la ... osso Elemento che costituisce l’apparato scheletrico dell’uomo e degli altri Vertebrati (➔ scheletro); è formato per la massima parte da un particolare tessuto connettivo differenziato (➔ osseo, tessuto). anatomia e medicina 1. Anatomia Dal punto di vista della configurazione generale le osso si possono ... medicina Scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione. 1. Generalità La medicina si distingue in: medicina interna, la scienza medica in senso stretto, ossia la clinica medica, che comprende lo studio delle malattie il cui trattamento terapeutico è prevalentemente ...
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ottavo
ottavo agg. num. ord. e s. m. [lat. octavus, der. di octo «otto»]. – 1. agg. a. Che, in una successione, occupa il posto corrispondente al numero otto, cioè viene dopo altri sette (in scrittura numerica 8°, in numeri romani VIII): l’o....
ottava
ottava s. f. [femm. sostantivato dell’agg. ottavo]. – 1. Periodo di sette giorni che segue a una festività religiosa, di cui è un prolungamento: l’o. di Pasqua, di Natale. 2. Nella metrica, strofa di 8 endecasillabi, di cui i primi 6 a...
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