BELTRANO, Ottavio
Nacque a Terranova (Calabria citra), ma non si hanno notizie né della sua condizione, né della sua giovinezza. Il Toppi appena lo ricorda quale autore della Breve descrizione del Regno di Napoli.
Iniziò la sua modesta attività di tipografo in Cosenza, intorno al 1620, la proseguì a Napoli e in varie città del Regno per concluderla ad Ancona, nel 1660 circa. La sua vita vagante fu - come egli stesso affermava - "soggetta ad avvenimenti di fortuna" e "ad inavveduti malori". Nel 1626 aveva una botteguccia di libraio e la stamperia in "San Biagio dei librai", dove pubblicò il poema giocoso di Giulio Cèsare Cortese La Vaiasseide, ristampa di precedenti edizioni, cui aggiunse la Difesa di Bartolomeo Zito .
Seguirono altre due edizioni di rime giocose dei medesimo Cortese: Micco Passaro innamorato e Le travagliuse ammore di Ciullo e Perna. Nello stesso anno pubblicò un'edizione dei diffusissimo Almanacco perpetuo del cosentino Rutilio Benincasa con aggiunte, commenti ed una parte (la quinta) interamente originale. Fu questa la sua prima fatica letteraria: opera di scarsa importanza, ma che ebbe fortuna, giacché tutte le ristampe dell'Almanacco (e furono numerosissime) riprodussero le aggiunte dei Beltrano.
Nel 1629 pubblicò La rosa, favola posellechesca dei Cortese, già edita nel 1621 dal Maccarone. Nel 1633 diede in luce un centone di versi sciolti tratti da vari autori, che intitolò Il Vesuvio, ed è una sua compilazione. Nel 1637 si trasferì occasionalmente a Sorrento per stamparvi un'opera polemica dell'agostiniano Giovan Battista Castaldi: è questo il primo libro stampato a Sorrento, e si conosce per l'unico esemplare conservato nella Bibl. Vittorio Emanuele di Roma, ove è pervenuto dalla Bibl. centrale della Società di Gesù.
L'opera ha un lungo titolo: Pacificum certamen, seu in Rev. P. lulii Nigroni Genuensis Soc. Iesu presbyteri opusculum posthumum continens disputationem De Sancto Ignatio & beato Caietano Thienaeo... Animadversiones Ioannis Baptistae Castaldi Neapolitani Clerici Regularis..., Surrenti, Typis Octavii Beltrani, 1637. È una decorosa edizione in folio piccolo, che ebbe quattro visti da parte dei cerisori ecclesiastici e politici, ma fu posta ugualmente all'Indice: questo ne spiega la rarità.
Nel 1640 è ancora a Napoli, e vi pubblica la sua opera maggiore: Breve descrizione del Regno di Napoli diviso in XII Provincie, più volte ristampata. È una sorta di guida economica condotta su materiali di seconda mano: letterariamente non ha pregi, e le notizie che offre non sono certo peregrine.
Nel 1642 il B. si recò a Montefusco (Avellino), ove fu ospitato nel convento dei domenicani per la pubblicazione de La cronologia di Montefuscolo del p. Eliseo Danza. Ma anche questa assenza da Napoli fu breve, giacché nel 1644 10 si trova ancora nella capitale. Nel 1647 stampa una seconda edizione dell'Almanacco del Benincasa, e quindi lascia il Regno. Nel 1651 è ad Ancona, città ove nessuna prospettiva poteva offrirsi a un tipografo, e dove inoltre Francesco e Mario Salvioni detenevano la carica di "Stampatori della Comunità" con la provvigione di scudi 25 annui, a loro assegnata sin dal 1584. Vi stampò comunque alcune opere poetiche di Pietro e Prospero Bonarelli della Rovere, rispettivamente nipote e fratello del più celebre Guidubaldo: Melodrammi e poesie drammatiche e Il valore, melodramma. Nel 1652 stampò una Breve esposizione delle sentenze di varii autori che si leggono nella sala del Consiglio di Ancona di Pietro Bonarelli, che venne fatta pubblicare da Lelio Berardi, segretario del Consiglio stesso.
Dopo il 1662 non si ha notizia di edizioni del Beltrano. Da una sua lettera di questi anni si ricava che stava preparando tre operette: Introduzione all'astrologia; Estratto di varie scienze molto utile a medici astrologi barbieri speziali alchimisti; Annali di tutti i Santi che vengono di giorno in giorno, ma di esse non si hanno ulteriori notizie e non sembra probabile che siano state mai pubblicate.
Bibl.: N. Toppi, Bibliotheca neapolitana, Napoli 1678, p. 230; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 720; C. Gariboldi, Ricerche sull'arte della stampa in Ancona, Ancona 1890, p. 23; G. Fumagalli, Lexikon typographicum Italiae, Florence 1905, pp. 32, 190, 245, 257, 401, 525.