AMIGONI, Ottavio
Nacque a Brescia nel 1605. Fu allievo del pittore A. Gandino, ma, invece di seguire la moda palmesca si rifece al Veronese, riducendo le composizioni affollate a rigide simmetrie, la luminosità del colore a effetti di secca mancanza di spessore, accentuata entro il contorno fortemente marcato. Lavorò a Brescia e nei dintorni: nel 1633 firmava e datava la pala con la Madonna col Bambino e santi della parrocchiale di Cellatica (Brescia), nel 1634 gli affreschi con Fatti della vita di Sant'Alberto nel coro della chiesa del Carmine, nel 1642 la pala con Sant'Eufemia e san Francesco che adorano la Vergine col Bambino nella parrocchiale di Vello (Brescia); nel 1643 l'Ultima Cena di Quinzano (Varese), nel 1647 l'Immacolata Concezione di Santa Maria dei Miracoli a Brescia, e circa dello stesso tempo dev'essere la Presentazione di Maria al Tempio della stessa chiesa; del 1651 l'Ultima Cena di Siviano (lago d'Iseo). Dipinse inoltre, a Brescia, le ante dell'organo di Sant'Agata, due finte statue a monocromo sulla facciata interna di San Faustino maggiore e tre riquadri con storie di sant'Antorno nella cappella a sinistra del presbiterio nella chiesa di San Francesco; a Capriolo un Sant'Antonio nella chiesetta della Disciplina e nella parrocchiale di Marone una Madonna col Bambino due santi e due angeli.Morì a Brescia nel 166ì.
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