OTOSCLEROSI (dal gr. οὖς "orecchio" e σκληρός "duro")
Affezione dell'orecchio che non da tutti è ammessa come entità nosologica a sé. Alcuni la considerano come il terzo stadio susseguente a quello essudativo e iperplastico dell'otite media catarrale cronica, mentre altri riconoscono sotto tale denominazione quella malattia auricolare, che si manifesta con una sordità progressiva e con lesioni caratteristiche dell'articolazione stapedo-vestibulare, della capsula ossea del labirinto, e del labirinto membranoso cocleare, con integrità o quasi degli elementi della cassa timpanica. La lesione anatomo-patologica caratteristica è data da una osteite della capsula labirintica (otospongiosi) con localizzazione speciale alla finestra ovale, e corrispondente anchilosi della staffa, e da un'alterazione degenerativa e atrofica del labirinto membranoso cocleare.
Non è ancora ben conosciuta la sua etiologia; si evolve nel periodo compreso fra la pubertà e il declivio della vita sessuale e attinge il suo massimo sviluppo fra i 18 e i 35 anni; colpisce più specialmente il sesso femminile ed è notevolmente influenzata dalla gravidanza e dall'allattamento nonché dal surménage. L'eredità vi ha grande importanza ed è ben conosciuto il suo carattere familiare (G. Gradenigo). P. Manasse la fa dipendere dalle alterazioni dei vasi ossei della capsula labirintica, F. Siebenmann dalla proliferazione delle fibre midollari nell'interno dei canalicoli di Havers, altri l'attribuiscono a un disturbo endocrino riguardante l'ipofisi, o la paratiroide, o il midollo, ecc. per azione di un'infezione (tifo, tubercolosi, sifilide, ecc.), la quale agirebbe pertanto indirettamente (E. Escat); è caratterizzata da una sordità progressiva con i caratteri, in primo tempo, dell'anchilosi stapedo-vestibulare e in seguito dalla degenerazione atrofica degli elementi di percezione acustica. Con la compressione dell'aria nel condotto l'intensità della percezione del diapason-vertice non subisce nessuna variazione (Gellé negativo); si osserva spesso la paracusia di Willis, cioè l'individuo sente meglio in mezzo al frastuono; si hanno rumori subiettivi molto molesti. Ha decorso subdolo, con periodi di sosta, ma procede progressivamente e fatalmente fino alla sordità completa non ostante i metodi di cura finora provati.