OSTEITE
. Significa infiammazione dell'osso. Termine poco usato nel linguaggio medico, perché il significato etimologico del termine non è in rapporto alla reale sede del processo morboso, che non coglie mai l'osso da solo, ma interessa di norma anche il suo involucro (periostio) o il contenuto delle sue lacune interne (midollo). L'osteite è malattia frequente per la facilità con cui gli agenti generatori della flogosi s'annidano in quelle parti delle ossa che sono riccamente provviste di vie sanguifere, in quanto essi si giovano per l'appunto della corrente sanguigna per raggiungere in molti casi le ossa. È anche frequente perché molte ossa, come le nasali, possiedono solo un tenue rivestimento laminiforme che le difende a stento dagli agenti morbigeni esterni, e altre giacciono immediatamente sotto la cute (faccia mediale della tibia, clavicole, costole), ond'è ovvio che piccole e superficiali ferite di questi piani protettivi, mettendo l'osso allo scoperto, ne provochino secondariamente l'infiammazione. La tumefazione dell'osso, il vivo dolore e un movimento febbrile più o meno pronunciato costituiscono i sintomi fondamentali di ogni osteite, cui si associa il rossore e l'edema della pelle o delle mucose, nella sede della lesione, quando si tratta di ossa superficiali. La violenza di questo quadro morboso è in ragione diretta della sua acuzie (p. es., nell'osteite paradentale): le forme croniche, non meno temibili, s'avanzano da principio subdolamente e procedono grado a grado nelle lacune dell'osso con un'accentuazione sempre più marcata dei sintomi. Le osteiti acute trovano la loro causa nella penetrazione di microrganismi piogeni nella compagine delle ossa: ne conseguono formazione di pus e morte del tessuto, con demarcazione tra la parte morta e quella ancora vivente e isolamento della prima (sequestro osseo) dalla seconda, che vi forma all'intorno un invoglio nuovo (cassa del sequestro). Le osteiti croniche sono, in generale, determinate dalla penetrazione in seno all'osso di microrganismi speciali (tubercolosi, sifilide) che ne cagionano la carie o ne provocano l'addensamento e l'ispessimento (osteosclerosi) per formazione irritativa d'osso nuovo.