OSPEDALE (XXV, p. 673)
L'ospedale a padiglioni (p. 682, XXV), segue uno schema a sviluppo esclusivamente orizzontale: i varî fabbricati che lo compongono, di limitata altezza (uno o due piani), sono disposti in un'ampia zona di verde, destinati a seconda dei diversi tipi di malattie mediche e chirurgiche; separati nettamente i padiglioni delle malattie infettive, i servizî sistemati in edifici completamente staccati; in genere, semplici strade riuniscono i varî fabbricati. Questo schema, adottato nel secolo XIX quasi esclusivamente sia per complessi modesti, sia per insiemi di grande mole, e che si riteneva costituisse la formula risolutiva perfetta per questo genere di edifici, è stato a poco a poco, negli ultimi anni, sostituito dallo schema "a blocco", che oggi viene considerato come quello che meglio risolve i varî problemi, complessi e spesso antitetici, proposti dalla tecnica ospedaliera.
L'ospedale "a blocco" abbandona decisamente lo schema a sviluppo orizzontale e a frazionamento di masse: il fabbricato è unico e vi trovano sede i reparti destinati agl'infermi e tutti i servizî generali e speciali. Di conseguenza sorge la necessità di un grande numero di piani e tale è appunto la tendenza attuale, specie in America, dove sono stati costruiti veri e proprî grattacieli: a New York nel Medical Center l'edificio principale raggiunge i 22 piani e i 120 metri di altezza. In Europa si sono raggiunti i 12 e 14 piani, mentre in Italia non si oltrepassano in genere i 7 piani.
Lo schema distributivo è molto simile a quello dei piccoli ospedali. Generalmente nei sotterranei, quasi sempre aerati artificialmente, trovano posto i servizî e cioè: la lavanderia, la cucina, i macchinarî degl'impianti; al piano terreno vengono disposti gli uffici di amministrazione e l'accettazione dei malati; i diversi reparti di medicina, chirurgia e specialità sono situati nei varî piani, ognuno avente servizî proprî; le sale operatorie e ambienti annessi sono sistemati per lo più all'ultimo piano. Naturalmente questo schema generico può subire, caso per caso, modificazioni e varianti.
Il New York Hospital a New York ha una capacità di circa 1000 letti per ricoverati; vi è previsto inoltre un servizio di ambulatorio per 1000 malati al giorno e le abitazioni per 125 medici interni, per 500 infermiere e per 200 impiegati.
Il Los Angeles County General Hospital a Los Angeles contiene 2444 letti.
L'ospedale Beaujon a Parigi è composto di due edifici principali riservati alla consultazione e alla spedalizzazione; fra essi si estendono i laboratorî, mentre intorno si raggruppano i padiglioni dei servizî generali. L'edificio della spedalizzazione consta di 12 piani fuori terra e uno interrato. Particolarmente interessante in questo ospedale è lo schema della circolazione del pubblico, del personale e dei malati. I malati accedono alla consultazione a un livello di m. 33 e si distribuiscono subito per i 10 reparti della consultazione dai quali poi, per un passaggio coperto, raggiungono il grande atrio centrale dell'edificio di spedalizzazione. Da qui un servizio di ascensori e montalettighe li trasferisce ai diversi piani. Le barelle arrivano direttamente alla spedalizzazione senza passare per la consultazione. I medici possono arrivare in automobile fino agli ascensori dell'ospedale per una via coperta, sui lati della quale si allineano le autorimesse per 100 automobili. L'altro personale e i visitatori raggiungono a piedi gli ascensori per una rampa larga 25 metri. L'accesso del personale e dei visitatori è a un livello di m. 28.
L'ospedale clinico di Modena si compone di tre edifici: l'ospedale clinico, l'ospedale sanatoriale, gl'istituti di anatomia: il primo ha nove piani con distribuzione in piano delle cliniche e in colonna dei reparti.
Questo nuovo orientamento ha portato modificazioni di carattere generale e particolare nell'organizzazione dell'ospedale. L'addensamento dei malati e del personale è molto rilevante, perciò lo studio delle correnti di circolazione va fatto con la massima cura in modo che esse risultino agili e senza interferenze dannose: naturalmente le comunicazioni verticali assumono importanza capitale e per esse si impone un forte impiego di scale, di ascensori, di montacarichi. Previdenze speciali e rigorose si impongono per ovviare al maggiore pericolo di contagio, che risulta dalla separazione meno netta dei reparti. Nella quasi totalità dei casi ogni piano dell'ospedale costituisce una unità a sé: dotato ciascuno di vestibolo, sala di aspetto parlatoio e loggia per i pazienti. Il numero dei letti per sala è molto diminuito: non supera quasi mai la dozzina, mentre la tendenza più frequente è di limitarsi a camere di 1-2 o 4 letti; nelle corsie dove ve ne sia un numero maggiore, questi si frazionano in gruppi di quattro, a mezzo di diaframmi. È stato aumentato notevolmente il personale sanitario e di assistenza; le stanze per gl'infermieri sono quindi numerose e vengono distribuite in modo che i percorsi per il personale addetto alla cura di un determinato numero di malati risultino minimi. I gabinetti da bagno, le latrine e le stanze di pulizia sono talora relativamente lontane dai pazienti, talora ogni stanza ha annessi direttamente le latrine e il bagno come nello schema planimetrico dell'albergo. Si fa grande uso di verande e terrazze, che permettono ai ricoverati di godere comodamente e al massimo dei benefici dell'aria e del sole.
Gl'impianti meccanici prendono grande sviluppo e se ne cura il perfetto funzionamento. Tutti i particolari sono studiati con cura e minuzia, perché concorrano a creare il benessere dei malati: si tende a rendere accogliente l'interno dell'ospedale con la opportuna scelta di tinteggiature a tonalità chiare di colori diversi; con l'arredamento semplice (evitando per quanto è possibile la standardizzazione); con l'impiego di materiali speciali: come ad esempio rivestimenti con lastre sottili di metallo delle porte e degli spigoli, vetri delle finestre leggermente colorati, rivestimenti con maiolicati a colori tenui, pavimenti di linoleum; e con accorgimenti speciali: come illuminazione indiretta con lampade poste a pochi centimetri dal pavimento per non dare disturbo al paziente; porte doppie delle quali una a chiusura completa e l'altra aperta in basso, in modo che, tenendo aperta la prima e chiusa la seconda, si possa ottenere la circolazione dell'aria senza correnti dannose per il malato; apparecchi refrigeranti portatili; segnali luminosi in sostituzione degli impianti di campanelli elettrici. Anche l'aspetto esterno non è mai eccessivamente severo, ma vario e gaio con movimenti di masse e di effetti pittoreschi. Specialmente in Italia è opinione ormai diffusa che l'ospedale debba essere recinto da una zona di verde: il Marcovigi è stato fra i primi più convinti assertori di questa necessità e ha chiamato ospedali aggiardinati appunto quelli recinti di verde, sia del tipo a blocco sia del tipo a padiglione. I giardini, oltre a contribuire a dare un aspetto meno tetro alla costruzione, costituiscono una zona di rispetto che la separa dal traffico della vita cittadina con tutti i suoi inconvenienti. All'eccessivo addensamento, che risulta dall'unicità del blocco, si ovvia con opportune disposizioni dei corpi di fabbrica: lo schema a pettine è il più usato, perché offre la possibilità di una buona esposizione e di un buon ricambio di aria.
Lo schema "a blocco" si è ormai affermato nei varî paesi con la costruzione di numerosissimi e importami ospedali, poiché risolve vantaggiosameme il problema tenendo conto di tutte le esigenze, contemperando cioè accortamente la questione economica con la necessità di offrire ai degenti le migliori condizioni di esistenza dal lato igienico e da quello morale. Infatti, se è fuori dubbio che dal punto di vista igienico il tipo a padiglione offre le più complete garanzie, è altrettanto vero che esso è il più dispendioso sia per la grande area occupata, sia per la forte cubatura del complesso delle costruzioni necessarie, e sia anche per le forti spese di esercizio, provenienti dal grande frazionamento dei fabbricati.
Né gl'inconvenienti si limitano a questi di carattere eminentemente pratico; se ne riscontrano altri di carattere morale, in quanto la promiscuità in grandi sale di individui di diversa sensibilità, soggetti a sofferenze di intensità differente, deprime maggiormente le forze morali dell'ammalato, proprio quando esse gli sono necessarie.
Le spese fortissime che si debbono sostenere per assicurare una igiene perfetta, non sono giustificate se poi manca al malato la tranquillità spirituale e l'agiatezza materiale. Da questo concetto appunto nasce l'ospedale "a blocco".
Tuttavia anche questo tipo di ospedale non è esente da inconvenienti, che diventano tanto più sensibili quanto più si addensa la costruzione. Quindi, pur essendovi oggi una spiccata tendenza per il grattacielo, può darsi che si debba riconoscere in futuro che la migliore soluzione è quella che scaturisce dalla fusione dei due schemi: del primo "a padiglioni" potrebbero essere adottati i pregi del frazionamento dei reparti, del buon orientamento, della buona ventilazione e insolazione di tutti gli ambienti e specialmente delle corsie; del secondo "a blocco" il maggiore sviluppo in altezza (non però eccessivo), la maggiore mole dei fabbricati, le costruzioni più raccolte e più unite, il maggiore frazionamento delle sale dei malati. Ciò porterebbe all'abolizione delle città ospitaliere di migliaia di malati e, all'orientamento verso unità più piccole di circa 4-500 letti; e di conseguenza si giungerebbe alla specializzazione dei singoli ospedali, con padiglioni di 4-5 piani con corsie di pochi letti e maggiore numero di camere da 2-4 letti, limitando a poche quelle a uno solo, perché lo stesso malato non desidera l'isolamento completo. Il padiglione sarebbe attrezzato con tutti i servizî generali e speciali sì da renderlo quasi autonomo. In tal modo con il frazionamento delle corsie, con l'aumentata possibilità delle disinfezioni in seguito ai progressi realizzati in questo campo, con la maggiore assistenza ai malati facilitata dall'ausilio dei moderni impianti, si fronteggerebbe vantaggiosamente, specie per le migliorate condizioni morali, la diminuita bontà di quelle igieniche.
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