VOGT, Oskar
Neurologo, nato a Husum (Schleswig-Holstein) il 6 aprile 1870. Si laureò in medicina a Jena nel 1893; si perfezionò a Zurigo, Lipsia e Parigi. Nel 1901 fu nominato direttore del Laboratorio neurologico dell'università di Berlino; nel 1919 fu assunto alla direzione del Kaiser Wilhelm Institut für Hirnforschung.
Di quest'ultimo istituto, a capo del quale egli si trova tuttora, il V. ha fatto uno dei principali centri mondiali per lo studio del cervello. Organo dell'istituto stesso è il Journal für Psychologie und Neurologie.
Il V. ha pubblicato gran parte dei suoi lavori in collaborazione con la moglie Cécile Vogt. Questi lavori riguardano molteplici argomenti di neurologia, psichiatria, anatomia del sistema nervoso, ma hanno particolare importanza quelli concernenti l'istologia della corteccia cerebrale e l'anatomia e la patologia dei ganglî della base. Nel giornale suddetto è uscito, nel 1919, un riassunto dei lavori fino allora pubblicati, intitolato Allgemeine Ergebnisse unserer Hirnforschung con bibliografia completa. Specialmente notevoli in seguito: Zur Lehre der Erkranhungen des striären Systems, ivi 1920; Erkrankungen der Grosshirnrinde im Licht der Topistik, Pathoklise und Pathoarchitektonik, ivi 1922; Die Grundlagen und die Teildisziplinen der mikroskopischen Anatomie des Zentralnervensystems, ivi 1928.
Sindrome di C. Vogt. - Quadro clinico consistente soprattutto nella presenza di grave rigidità muscolare, con ipercinesie varie, talvolta con disartria, fenomeni convulsivi, disturbi mentali. La sindrome compare nell'infanzia e migliora gradatamente col passare degli anni; pare sia dovuta all'azione di particolari agenti nocivi sull'embrione. Anatomicamente è caratterizzata da un particolare aspetto marmorizzato del putamen e del caudato (da cui il nome di status marmoratus). Istologicamente si nota grave diminuzione del numero delle cellule nervose con iperproduzione di fibre mieliniche.