BRAATEN, Oskar
Romanziere e drammaturgo, nato a Oslo il 25 novembre 1881.
Descrisse prima a tinte realistiche la squallida e stentata esistenza della classe operaia nel suburbio orientale della capitale (Kring fabrikken, "Intorno alla f.", 1910, il dramma sociale Ungen, "Il piccino", 1911), tentando anche i toni tragici, come nella cupa raffigurazione del proletario che vanamente si sforza di evadere dal chiuso mondo di miseria cui lo tien legato l'amore per una donna della sua stessa classe sociale (Ulvehiet, "La tana dei lupi", 1919; Matilde, 1920, Opover, "Verso l'alto", 1924); e a questi temi restò sostanzialmente fedele anche più tardi, quando le idee di Freud, penetrando nel mondo della cultura norvegese, fecero presa su di lui come sugli altri scrittori della sua generazione (v. i romanzi psicologici: Prinsesse Terese, 1931; Masken 1933; Fugleburet, "Uccello in gabbia", 1937). Le migliori opere del Braaten restano però quelle della gioventù, dove domina il suo talento veristico e la sua aperta, se pur non profonda, umanità.