OSIJEK (ted. Esseg, ung. Esszék; A. T., 77-78)
Città della Iugoslavia, capoluogo d'ispettorato circondariale nel banato della Sava e capoluogo storico della regione slavoniense. Sorge sulla riva destra della Drava, 29 km. a O. della sua influenza nel Danubio, a un'altezza media di 94 m. s. m. Dista una trentina di km. in linea d'aria dal confine ungherese. Al S. della ferrovia è la "città nuova", al N. di essa si stendono da occidente a oriente dapprima la "città alta", coi quartieri commerciali e la stazione, indi la settecentesca fortezza ("città interna") e la "città bassa". Sulla Drava sono gettati due ponti. Centro commerciale di un ricco paese agricolo, Osijek è anche fornita di numerosi se pur modesti stabilimenti industriali (molini, filande da seta, vetrerie, ecc.). Vi si incontrano le linee ferroviarie per Zagabria (279 km.), Vinkovci (35 km.), Monoštor (53 km), ecc.; linee fluviali e buone rotabili anche per il NO., oltre Drava. La popolazione è cresciuta nel primo trentennio del sec. XX da 24.930 a 40.337 ab. La guerra mondiale ha scarsamente rallentato il ritmo dell'accrescimento, ché nel 1910 gli abitanti erano 31.388 e nel 1921 (censimento) 34.412.
Varia è la composizione etnica: a quest'ultima data erano censiti 20.650 Serbocroati, 9870 Tedeschi, 2101 Ungheresi, e, in quanto alle distinzioni religiose, si erano contati 26.084 cattolici, 4851 ortodossi e 2683 israeliti.