GHIGLIA, Oscar
Pittore, nato a Livorno il 23 agosto 1876, vivente a Firenze. Di famiglia piemontese, dopo una giovinezza tormentosa (aveva fatto anche il merciaio ambulante) e dopo aver cominciato a disegnare da sé, andò nel 1900 a Firenze, ove conobbe il Fattori che lo aiutò e lo consigliò. L'anno seguente il G. si rivelava a Venezia con l'autoritratto; e si affermava ancora (1903-1905) col ritratto della moglie e con L'ava. Da allora non ha esposto che raramente in Italia e all'estero. Tra i primi a reagire all'impressionismo, con una pittura meditata e sincera, tutta solidità e chiarezza quasi abbandonò col 1906 il ritratto per dedicarsi alla pittura d'interni e di nature morte, di una preziosità ghiotta e castigata a un tempo. Le sue opere si trovano quasi essenzialmente in raccolte private. Ha scritto buone pagine su Giovanni Fattori (in L'opera di G.F., Firenze 1913). Sono pittori anche i figli Valentino (nato il 19 luglio 1903) e Paulo (nato l'8 maggio 1905).
Bibl.: U. Ojetti, Il pittore O. G., in Dedalo, I (1920-21), pp. 114-132; id., in Ritratti d'artisti, II, Milano 1923, pp. 185-198; D. Cinelli, O. G., in Art in America, XVIII (1930), pp. 33-35. Cfr. Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl., ma data di nascita errata).