ANDREASI, Osanna
Figlia di Niccolò e di Agnese Gonzaga (si ignora se imparentata coi marchesi Gonzaga), nacque a Mantova il 17 genn. 1449. La sua vita, sin dalla più giovane età improntata a rigoroso ascetismo (a quindici anni - vinta l'opposizione paterna - indossò l'abito delle terziarie domenicane secolari, pur ritardando la professione al 1501) e dedita tutta ad opere di carità verso i bisognosi ed i derelitti, le attirò la stima, la devozione e l'affetto dei concittadini, e in particolare della famiglia regnante dei Gonzaga.
Nel 1478, quando il marchese Federico I dovette allontanarsi da Mantova per combattere contro gli Svizzeri, l'A. ebbe da lui affidata la marchesa Margherita di Baviera, sua moglie, con i figli, per i quali l'A. ebbe ogni premura, quando la madre morì. Questi rapporti divennero anche più stretti al tempo del marchese Francesco e di sua moglie, la famosa Isabella d'Este, che la scelsero non solo guida spirituale, ma anche consigliera in affari di stato, come raccontano concordemente i biografi suoi contemporanei: alle sue preghiere, anzi, i marchesi credettero dovuta la nascita, ormai insperata, dell'erede, Federico II, nel 1500, che fu detto perciò il "figlio d'orazione". Sempre nell'A. trovò conforto e sostegno spirituale anche la sorella di Francesco, Elisabetta, quando suo marito, Guidobaldo d'Urbino, dovette più volte fuggire le insidie di Cesare Borgia.
Per tutti questi motivi l'A. visse sempre più circondata dall'affetto dei concittadini fino alla morte, avvenuta il 18 giugno 1505: ai funerali intervennero gli stessi marchesi Francesco ed Isabella.
Sepolta nella chiesa di S. Domenico - ma le sue reliquie sono conservate oggi nella cattedrale di Mantova - l'A. fu subito oggetto di culto: con breve dell'8 genn. 1515 Leone X concesse a Mantova e distretto la facoltà di celebrare la messa e di recitare l'officio in onore dell'A., come beata; Innocenzo XII con bolla del 26 nov. 1694 ne confermò il culto, esteso il 18 genn. 1695 a tutto l'ordine domenicano. Festa: il 20 giugno (già il 18).
Dell'A., che, secondo un'antica tradizione, apprese tardi a leggere e a scrivere, ci resta quasi un centinaio di lettere, di cui una metà rivolte ai marchesi Gonzaga, scritte in volgare con naturalezza e spontaneità. Compose inoltre il Libello della vita sua propria e de' doni spirituali da Dio alei collati, inserito quasi integralmente nella biografia dell'A., scritta dal p. Girolamo Scolari, monteolivetano.
Fonti e Bibl.: F. Silvestri, Beatae Osannae Mantuanae de tertio habitu ord. Fratrum praedicatorum vita, Mediolani 1505 (ristamp. in Acta Sanctorum, Iunii, III ,Antverpiae 1701, pp. 673-724, e tradotta, Milano 1507 e Mantova 1590); G. [Scolari] Monteolivetano, Libretto de la vita et transito de la b. O. da Mantua...., Mantova 1507, Bologna 1524 (trad. in lat. ed edita in Acta Sanctorum, cit., pp. 724-800); L. Grazia, Vita et morte della beata Osanna Andreasi mantovana, Casale 1597; T. Souèges, L'Année dominicaine..., Juin, Amiens 1689, pp. 623-635 (18 giugno); J. Quétif-J. Echard, Scriptores ordinis praedicatorum, II, Lutetiae Paris, 1721, p. 840 ab; (G. Bagolini-L. Ferretti) La b. O. A. da Mantova terziaria domenicana (1449-1505), Firenze 1905, in Appendice (pp. III-XCIX) 90 lettere della beata, ai marchesi Gonzaga le lettere 44-90; [M. C. de Ganay), Le beate domenicane..., II, Roma s. d. [ma 1933-34], pp. 53-73; I. Taurisano, Catalogus hagiographicus ordinis praedicatorum, Roma 1918, pp. 50 s.; Encicl. Cattolica, I,col. 1207; A. Magnaguti, La b. O. degli Andreasi, Padova 1949.