orzato
Aggettivo da ‛ orzo ', e quindi " d'orzo ", " mescolato con orzo ", detto di pane, in Cv I XIII 12 Questo sarà quello pane orzato del quale si satolleranno migliaia, e a me ne soperchieranno le sporte piene, con riferimento al miracolo evangelico della moltiplicazione dei pani, e in particolare alla versione giovannea, dove si parla specificamente di pani d'orzo: " Est puer unus hic qui habet quinque panes hordeaceos "; " impleverunt duodecim cophinos fragmentorum ex quinque panibus hordeaceis, quae superfuerunt his qui manducaverant " (Ioann. 6, 5-13).
Nell'applicazione metaforica dantesca il pane orzato corrisponde al commento in volgare (qualificato già in I X 1 come pane di biado e non di frumento) che accompagna le canzoni-vivande, e più generalmente al volgare stesso, accessibile in quanto tale a tutte le persone, anche a quelle ignare di latino, così come il pane d'orzo " cibus est rudium ", secondo la Glossa ordinaria (cfr. B. Nardi, in " Giorn. stor. " XCV [1930] 76).