LANDO, Ortensio
Scrittore, nato a Milano nel 1512 o poco dopo, morto nel 1553 o poco dopo. Viaggiò, ai servigi or di uno or di un altro protettore, per molti luoghi d'Italia, di Francia, di Svizzera e di Germania. Sfogò il suo umore faceto e satirico in opere paradossali, di gusto bernesco, dove mostra una copiosa ma disordinata erudizione e un acuto senso d'osservazione.
Opere: Cicero relegatus et Cicero revocatus, Lione 1534, Venezia 1534 (un'invettiva contro Cicerone, seguita da una difesa); Forcianae quaestiones, Napoli 1535 (due libri in forma di dialogo, che s'immagina tenuto nella villa di Forci presso Lucca: il primo è una enumerazione di usi locali, folkloristicamente interessante, il secondo un'apologia delle donne); Paradossi, Lione 1543; Confutatione del libro de' Paradossi, Lione 1543; Commentario delle più notabili, e monstruose cose d'Italia, et altri luoghi, di lingua Aramea in Italiana tradotto, 1548 (ancora curiosità folkloristiche); Oracoli de' moderni ingegni, Venezia 1550 (massime, risposte acute, ecc.); Sermoni funebri de vari authori nella morte de diversi animali, Venezia 1548 (in morte d'un asino, d'un pidocchio, ecc.); Consolatorie de diversi autori, Venezia 1550 (conforta un carcerato a non dolersi della prigione, e simili piacevolezze); Rationamenti familiari di diversi autori, non meno dotti, che faceti, Venezia 1550; Lettere di molte valorose donne, Venezia 1548 (lettere immaginarie di donne illustri); Sferza di scrittori antichi e moderni, Venezia 1550 (stroncatura generale, seguita da un'ampollosa ritrattazione); Lettere di Lucrezia Gonzaga, Venezia 1522 (altre lettere immaginarie); Sette libri de cathaloghi a varie cose appartenenti, Venezia 1552 (elenchi di uomini belli e uomini brutti, e simili curiosità); Quattro libri de dubbi, Venezia 1552 (dubbî di scienze naturali, di religione, ecc. completato con i Quesiti amorosi solo nell'ed. di Venezia 1566); Varii componimenti, Venezia 1552 (fra cui parecchie novelle, trattate con vivezza e speditezza); Due panegirici, Venezia 1552 (in lode di due gentildonne); Dialogo sulla S. Scrittura, Venezia 1552 (bellezze della Bibbia; fu messo all'Indice). Tradusse anche l'Utopia di T. Moro (pubbl. da A.F. Doni nel 1548). Le opere del L. sono state per lo più pubblicate anonime o pseudonime. Parecchie furono ristampate, e alcune tradotte in lingue straniere.
Bibl.: S. Bongi, Introduzione alle Novelle di M. Ortensio Lando, Lucca 1851; I. Sanesi, Il cinquecentista O. L., Pistoia 1893; id., in Giorn. stor. della lett. it., XXIV (1894), pp. 1-26; G. Sforza, O. L. e gli usi e i costumi d'Italia nella prima metà del '500, in Mem. Acc. Torino, s. 2ª, LXIV (1914), pp. 1-68; L. Nissim, Gli scapigliati della letter. ital. del '500, Prato 1922; P. La Cute, O. L. e Napoli nella prima metà del '500, Lucera 1925.