ORTEGA y GASSET, José
Scrittore spagnolo, nato a Madrid il 9 maggio 1883. La sua educazione spirituale si riconnette alla cosiddetta "generazione del '98", al nucleo, cioè, di scrittori modernisti, eredi d'innovatori quali il Ganivet, l'Alas, l'Unamuno, il Costa, ecc. L'O. y G. formò e perfezionò la sua cultura in Germania, dove si educò al neokantismo. Tornato in patria, successe nel 1910 a Nicolás Salmerón nella cattedra di metafisica dell'università di Madrid.
Nella forma sempre più in voga dell'"ensayo" (saggio) scrisse le sue opere, non molte, ma di molto valore sia filosofico sia letterario. Egli è infatti anche uno degli scrittori più pregiati per magistero di lingua e di stile. E una raccolta di saggi in quattro volumi fu la sua rivista El Espectador (1916-1917), come l'altra di scritti pubblicati in periodici, a commento di fatti e circostanze attuali, dal titolo Personas, obras, cosas (1916). Fra le sue opere più note sono le Meditaciones del Quijote (1914), in cui investiga il chisciottismo e lo spirito non dell'immortale cavaliere errante bensì del Cervantes, e la España invertebrada (1923), che ha valore di documento. Pensatore acuto, ricercatore delle cause storiche e psicologiche del malessere intellettuale della Spagna, l'O. y G. vi procede a una severa revisione dei valori intellettuali del passato, della tradizione, di cui ha una visione quanto mai pessimista e in cui la sua critica negativa e demolitrice eccettua ben pochi. L'O. y G. dirige una delle più importanti riviste europee, la Revista de Occidente, tramite per il quale penetrano in Spagna i più diversi moti della filosofia tedesca attuale.
Bibl.:A. Reyes, in Cuba contemporánea, XVI (1918), pp. 51-66; Azorin (J. Martínez Ruiz), La generación de 1898, in Clásicos modernos, Madrid 1913, pp. 233-255; J. Cassou, Litér. esp., Parigi 1929, pp. 134-139; Andrenio (E. Gómez de Baquero), El renacimiento de la novela española en el siglo XIX, Madrid 1924, pp. 159-63.