ORODE (‛Ορώδης, pers. Huranda)
Portarono questo nome due re partici. Orode I era figlio di Fraate III, da lui stesso ucciso nel 57 a. C. Sotto il suo regno, il suo generale Surena inflisse ai Romani la famosa disfatta di Carre, cui seguì l'uccisione di Crasso (53); ma i crescenti successi di lui diedero ombra al re che lo fece poi uccidere. Nelle guerre civili, Orode sostenne Pompeo, e poi Bruto e Cassio; ma nel 38 a. C. il figlio del re, Pacoro, che insieme con Labieno aveva iniziato una vittoriosa campagna in Siria e in Asia Minore, fu battuto e ucciso da Ventidio Basso. Orode designò allora alla successione l'altro suo figlio, Fraate IV, e poco dopo cadde egli stesso da lui ucciso, come aveva fatto per il proprio padre. Il filellenismo culturale di Orode è attestato dal famoso passo di Plutarco sull'arrivo della notizia della vittoria a Carre mentre alla corte partica si rappresentavano le Baccanti di Euripide.
Orode II regnò per breve tempo verso il 5 d. C. alla morte di Fraate V, e fu ucciso per la sua crudeltà.