OROBANCACEE (lat. scient. Orobanchaceae Lindl.)
Famiglia di piante Dicotiledoni Simpetale, tutte senza eccezione tipicamente parassite a mezzo di austori che penetrano nella radice dell'ospite da cui traggono nutrimento. Il fusto è cilindrico, carnoso, semplice o ramoso, munito, in luogo delle foglie, di piccole squame prive di clorofilla come tutta la pianta, il cui colore è roseo, carneo, violaceo, giallo o bruno più o meno intenso, mai verde. I fiori formano un'infiorescenza terminale a spica o a racemo, qualche volta a corimbo, più raramente sono ridotti a uno solo: nascono all'ascella di una brattea unica o accompagnate da due bratteole. Il calice è per lo più gamosepalo e persistente, la corolla è tubuloso-campanulata, persistente dopo l'antesi, con lembo diviso di solito in due labbra disuguali, spesso cospicua e di varia colorazione; gli stami sono 4, didinami; l'ovario è supero, solitamente uniloculare e con due placente parietali e laterali. A maturità si trasforma in una cassula variamente deiscente, contenente numerosi e minuti semi con embrione indifferenziato o mancante di cotiledoni.
Comprende 14 generi con circa 150 specie delle quali un centinaio appartengono al proteiforme gen. Orobanche rappresentato in Italia da una trentina di specie, delle quali alcune riescono infestanti e dannose alle colture erbacee e specialmente alle leguminose. Un altro genere è Lathraea (v. bruciafave).
Bibl.: G. Beck-Mannagetta, Orobanchaceae, in Engler, Pflanzenreich, fascicolo 96 (IV, 261), Lipsia 1930.