ORNITORINCO (dal greco ὄρνις "uccello" e ῥύγχος "becco"; latino scientifico Ornithorhynchus Blumenbach, 1800; fr. Ornithorhynque; ted. Schnabeltier; ingl. Platypus)
Genere unico d'una famiglia di Monotremi (lat. scient. Ornithorhynchidae Burnett, 1830), rappresentato da una sola specie. Il maschio raggiunge la lunghezza di circa 45 cm. di tronco e 15 di coda; la femmina è sensibilmente più piccola; la forma generale è tozza, il collo grosso, la porzione terminale del muso foggiata a becco d'anatra largo e piatto, circondato basalmente da un ampio lembo d'integumento nudo: becco e lembo sono sede di senso tattile sviluppatissimo; l'occhio è minuto, debole ed è tenuto serrato, sott'acqua, in una apposita piega della pelle; lo stesso dicasi dell'apertura dell'orecchio sprovvisto di padiglione. Gli arti sono molto corti. Mano e piede, ambedue con 5 dita, sono adattati essenzialmente alla vita acquatica e quindi muniti di membrana natatoria; nella mano la membrana oltrepassa di parecchio la punta delle lunghe unghie, ma è portata ripiegata sotto le dita quando l'animale non nuota. In corrispondenza del calcagno si trova nel maschio un vistoso sprone, perforato da un canalicolo proveniente da una ghiandola crurale, che emette un liquido fortemente dolorifico. Lo sprone è usato nei combattimenti e per tenere ferma la femmina nell'amplesso, che si compie in acqua; a tale scopo lo sprone viene introdotto nella corrispondente invaginazione callosa dell'arto posteriore di quest'ultima. La coda è grossa, termina a punta ed è usata particolarmente nei lavori di scavo per consolidare, battendola, la terra smossa, che non viene mai portata all'esterno. Il pelame è denso e lucente, munito di fitta lanugine.
L'Ornitorinco è rappresentato da una sola specie vivente nell'Australia orientale, nel Vittoria, Nuova Galles del Sud e Queensland. Conduce vita essenzialmente acquatica e scavatrice. Ingerisce il limo del fondo dei fiumi, che contiene minuti crostacei, molluschi, larve d'insetti e altre sostanze organiche. È un mangiatore fortissimo, con ricambio organico molto attivo. Nuota e si tuffa con una certa abilità, ma non sta normalmente più di 2 0 3 minuti sott'acqua; in meno di 10 minuti affoga. Le sue tane si aprono sempre sott'acqua; constano di numerose gallerie e di parecchie camere che non distano mai meno di 30 cm. dalla superficie del suolo. I sessi vivono sempre in tane separate. Nella camera del nido, ch'è tappezzata esclusivamente di foglie d'Eucalyptus, erbe e piante acquatiche, la femmina attende, presumibilmente in uno stato di mezzo torpore, per tre settimane all'incubazione delle 2 uova (raramente 1 o 3). I piccoli semhrano schiantare il guscio per forza muscolare e permangono per varie settimane nel nido prima di seguire la madre nelle sue uscite.
Bibl.: H. Burell, The Platypus, Sydney 1927.