ornare
Il verbo ripete il significato di ‛ adornare ' (v.), " far bello ", in senso sia proprio che figurato, con costrutto sia transitivo che riflessivo, talvolta seguito anche dal complemento introdotto da ‛ di ': Qual non dirà fallenza / ... ornarsi, come vendere / si dovesse al mercato di non saggi?, Rime LXXXIII 34; li cattivi malnati... pongono lo studio loro in azzimare la loro [persona, e non in adornare la loro] operazione... che non è altro a fare che ornare l'opera d'altrui, Cv III IV 8; per ornare ciò che dice (I III 8), cioè per " rendere più bello ", oltre li termini del vero, ciò che uno dice sul conto di un amico.
Frequente l'uso del participio, anche con valore attributivo: Vn II 3 Apparve vestita di nobilissimo colore... ornata a la guisa che a la sua... etade si convenia; Rime LXVII 86 occhi di bellezze ornati; Cv II XV 3 la Filosofia... è donna... ornata d'onestade, a cui è da accostare atti ornati di tutte onestadi, di Pd XXXI 51. Si veda ancora, nello stesso passo del Convivio sopra riportato (I III 8), per far più ornato lo suo presente, il " dono ", con riferimento, appunto, alla fama buona altrui, che la mente dell'amico partorisce.
Con ‛ parola ornata ' D. designa un discorso sapientemente elaborato allo scopo di convincere. Ma si noti il valore diverso che l'espressione acquista nel contesto: infatti, mentre la parola ornata (If II 67) con cui Virgilio può ‛ aiutare ' D. è la " florida eloquentia ", come intende Benvenuto (" accorta ed eloquente ", Chimenz; " epperò efficace ", Scartazzini-Vandelli), le parole ornate (XVIII 91) di Giasone sono quelle " studiatamente adorne perché fossero lusinghevoli " (Scartazzini-Vandelli): all'allusione all'artificio retorico si associa, prevalendovi, quella alla frode, visto che di quelle parole Giasone si serve per ingannare Isifile. Con valore analogo a quello di If II 67 l'espressione ritorna una terza volta, nel sonetto in risposta a quello di Dante da Maiano, al quale appunto allude: com so rispondo a le parole ornate (Rime XL 4), alla " elegante poesia " (Barbi-Maggini; e il Contini precisa: parole " eleganti secondo retorica ").
Con riferimento all'incoronazione poetica, che mette in secondo piano l'idea di " far bello ", dando invece risalto a quella di " nobilitare " che ne consegue, in Pg XXI 90 mertai le tempie ornar di mirto, e XXII 108 altri... / Greci che già di lauro ornar la fronte.