ORIZIA ('Ωρείϑυια, Orithyīa)
Iiglia del mitico re ateniese Eretteo, probabilmente ipostasi di Posidone, divenuto poi eroe e re della terra attica. Essa era in realtà una Nereide, scesa poi al rango di figlia di re: il suo nome sembra designarla come "la fanciulla che ondeggia sui monti", come, cioè, una divinità delle nuvole. La leggenda attica, che si diffuse poi in tutto il mondo greco, narrava che essa, mentre stava giocando in riva dell'Ilisso, era stata rapita da Borea, il vento del nord, che l'aveva portata nella sua dimora in Tracia e fatta sua sposa: da questa unione nacquero Zete e Calaide, conosciuti appunto come i due Boreadi o figli di Borea; in origine, forse, figure mitiche indipendenti e più tardi congiunte con la coppia Borea-Orizia.
Il ratto di O. per mano di Borea fu uno dei soggetti preferiti dai pittori di vasi attici.
Bibl.: A. H. Smith, in Journal of Hell. Studies, XIII (1892), p. 91 segg.; E. Ermatinger, Die attische Autochthonensage bis auf Euripides, Berlino 1897, p. 87 seg.; Wörner, in Roscher, Lexicon der griech. und röm. Mythologie, III, col. 949 segg.