Origene
D. non nomina mai questo famoso teologo e filosofo cristiano di Alessandria.
Nato nel 185, O. venne a Roma nel 212 intraprendendo poi in Arabia, Egitto e Grecia una carriera di viaggi e di lavori ricchi di dottrina, che gli valsero grande autorità in teologia, ma anche solide inimicizie. Imprigionato sotto Decio (249-250), morì nel 254. Alcune idee da lui suggerite o a lui attribuite furono più tardi condannate: s. Gerolamo fu tra quelli che più contribuirono al discredito della sua reputazione.
La presenza di una voce su O. si giustifica solo in rapporto all'ipotesi di un commentatore. Infatti, a proposito dei versi di Pd X 119-120 dove si parla di quello avvocato de' tempi cristiani / del cui latino Augustin si provide, N. Netri (Saggi di note alla " D.C. ", in " Rassegna Pugliese " XIX 11-12 [1902] 368-374; XX 1-2 [1903] 56-60) espresse l'idea che si potesse trattare di O., a causa delle sue numerose polemiche e controversie teologiche. " Una nuova candidatura ", ebbe a dire semplicemente al riguardo N. Zingarelli in " Bull. " X (1902-1903) 428; difatti altri nomi furono avanzati per l'identificazione dell'avvocato de' tempi cristiani (Paolo Orosio, Lattanzio, Mario Vittorino, Ambrogio). In ogni caso niente giustifica la congettura Origene.
È ben vero che Agostino gli dovette molto, come ha dimostrato H. De Lubac (Exégèse médiévale. Les quatre sens de l'Écriture, I, Parigi 1959, 213-215); è vero anche che O. era assai letto nel Medioevo (pp. 221-304), e che D. riecheggiò nella dottrina dei sensi della Scrittura certi elementi provenienti dall'antichità patristica (cfr. II 2, Parigi 1964, 319-326). Né è esclusa la possibilità che D., come altri, abbia evitato di nominare O. a causa dell'ambigua reputazione di cui godeva e che generava negli scrittori una sorta di ‛ complesso ' nei suoi confronti (cfr. J. Leclercq, Cultura umanistica e desiderio di Dio, traduz. ital. Firenze 1965, 123-126).
Secondo padre De Lubac, la candidatura di O. appare più improbabile delle altre: " Anzitutto perché non è mai passato per una ‛ piccioletta luce '. Poi perché l'idea di un'influenza su Agostino, per quanto ne so, non compare da nessuna parte nel Medioevo. Infine, perché ai tempi di Dante Origene non riscuoteva particolare favore. A dire il vero, quindi, le espressioni di Dante non corrispondono quasi per niente, da nessun punto di vista, a ciò che ci si aspetterebbe se si trattasse di Origene ".
Bibl.-Le più recenti bibliografie su O. sono in R. Wasselynck, Origène, Parigi 1966; B. Loth-A. Michel, Dictionnaire de Théologie catholique, Tables générales, fasc. 14, ibid. 1967, coll. 3392-3396. La tesi del De Lubac è contenuta in una lettera del 20 gennaio 1969, inviata all'estensore di questa voce.