ORGANUM
. A questa parola corrispondono parecchie e ben differenti forme della polifonia primitiva. L'organum è menzionato la prima volta da Scoto Eriugena (metà del sec. IX) che lo descrive come un procedimento in cui due voci ora si allontanano, ora coincidono in intervalli consonanti. Ubaldo Monaco (sec. X) nelle sue opere teoriche dà le norme di un organum a quarte e a quinte parallele, raddoppiate all'ottava, chiamandolo anche diaphonia. Nell'organum di Iohannes Cotton (principio del sec. XII) si nota un grande progresso sulle rudimentali combinazioni precedenti, per l'introduzione di elementi che già fanno parte del discanto, e che dànno varietà all'andamento delle voci; primo tra essi il moto contrario. La parola organum infine acquista il significato di una vera e propria forma polifonica - per quanto ancora assai ingenua e rozza - con l'antica scuola di Parigi (secoli XII e XIII) e soprattutto con Leonino e con Perotino. Essa consisteva nel contrapporre una melodia dell'antifonario, affidata per lo più al tenor, una voce - detta cantilena organica - che, partendo dall'unisono, si allontanava dalla prima per piccoli intervalli, ritrovandosi poi in unisono sulle cadenze. Con Perotino si accrebbe il numero delle voces organariae fino a tre.
Per esempî di organum v. H. de Coussemaker, L'art harmonique aux XIIe et XIIIe siècles, Parigi 1865.