ORGANICA MILITARE (XXV, p. 509)
MILITARE Le nuove forme di lotta determinate dalla accresciuta efficacia dell'offesa aerea, dalla introduzione delle armi atomiche e delle telearmi e dai progressi della evoluzione scientifica, che hanno imposto l'adeguamento delle dottrine di guerra, hanno chiesto all'o. militare, dopo il secondo conflitto mondiale, ordinamenti rispondenti ad una migliore costituzione e articolazione delle forze ed al loro alleggerimento logistico. Ne è derivata, rispetto alle preesistenti leggi organiche, la difficoltà di conciliare le nuove esigenze con il concetto della stabilità organica, che consentiva in passato una visione lungimirante per evitare scosse negli organismi militari. La stabilità deve oggi cedere il passo alla necessità di seguire costantemente ogni evoluzione, evitando sorprese che condurrebbero a situazioni di netta inferiorità, mentre è da evitare il rischio di rimanere arretrati, ciò che esige unità moderne sotto ogni aspetto.
Tale realtà modifica alcune leggi dell'o., con la rinuncia ai complessi di massa per ripiegare su unità snelle, potenti, mobili, protette, in misura aderente alle prime necessità di difesa, con largo ricorso al campo sperimentale e applicativo, nella ricerca di formule sempre aggiornate. Il tutto è basato su solidi organi addestrativi (formazione del personale e delle riserve istruite), su organi di studio (approntamento prototipi di armi e mezzi), su organizzazioni territoriali complesse (per il completamento delle forze e per le successive operazioni di mobilitazione). La visione unitaria del problema richiede la formazione del personale specializzato, la conoscenza degli effetti delle armi atomiche (per ridurre le ripercussioni psicologiche), gli organi per la difesa ABC (= atomica, batteriologica, chimica), forze operanti di immediato impiego a pieni organici, bivalenti (idonee alla guerra atomica e convenzionale), risultanti dalla combinazione della potenza con la mobilità e adatte alle esigenze di vita (dispersione) e di lotta (concentrazione). Inoltre, nel campo terrestre le tendenze si accentuano nei riguardi della comandabilità e manovrabilità di complessi pluriarma; nelle forze navali si richiedono basi idonee e specifiche organizzazioni interne di bordo, orientamenti per le nuove costruzioni, introduzione di armamento misto (missili e artiglierie); per le forze aeree le ripercussioni investono l'organizzazione generale, quella delle basi, gli orientamenti sul materiale di volo e sul suo armamento. In definitiva, l'o. moderna deve possedere elasticità e flessibilità per adeguarsi alla evoluzione dei mezzi, delle dottrine e dei procedimenti.
Bibl.: M. D. Taylor, The task of the army in the future, in Army Information Digest, gennaio 1958 (cfr. il Notiziario stampa dell'Esercito, fasc. 2, 1958, Roma); B. Montgomery, A glance from the window of the third world-wide war, Londra 1954.