MACRÌ, Oreste
Ispanista, nato a Maglie (Lecce) il 10 febbraio 1913. Titolare dell'insegnamento di Lingua e letteratura spagnola presso l'università di Firenze dal 1952 al 1983, italianista, francesista, comparatista di livello europeo, è stato tra i fondatori della terza generazione poetica novecentesca, più comunemente nota col nome di ermetismo fiorentino.
Al nucleo di rivolta-rigenerazione di quel movimento è rimasto sempre strenuamente fedele, sottolineandone le ragioni e radici religiose ed esistenziali, umane e lariche, ontologiche e metafisiche. Lungo la linea romantico-simbolista, aperta in Italia da Vico (a cui M. dedicò la sua tesi di laurea), l'ermetismo come avanguardia fu visto da M. fin dall'inizio come continuazione della grande tradizione europea di Herder, Hamann, Hölderlin, Novalis, Hugo, Nerval, Baudelaire, Mallarmé, Bécquer e come proiezione moderna dell'amicizia generazionale, della quale gli offriva luminoso esempio la poesia spagnola del Novecento. Critico militante, filologo (sue proposte anche per un'edizione della Chanson de Roland), esperto metricista (anche a livello teorico, con il suo Ensayo de métrica sintagmática, 1968, e con Semantica e metrica dei Sepolcri del Foscolo. Con una teoria dell'endecasillabo, 1978), appassionato traduttore (il tradurre poesia sentito quasi come un compito e una dannazione generazionale), M. ha saputo fondere la passione per la poesia novecentesca, sulla quale nasce la sua stessa vocazione critica, con l'esigenza di un'ermeneusi totale dei testi. Fondamentale (e profetico per la stessa successiva evoluzione degli autori presi in esame) è il suo Esemplari del sentimento poetico contemporaneo (1941), cui seguirono Caratteri e figure della poesia italiana contemporanea (1956, con un'esplicita teorizzazione della successione generazionale novecentesca), Realtà del simbolo. Poeti e critici del Novecento italiano (1968) e una quantità innumerevole di saggi, sempre sottilmente inscritti nella consapevolezza teorica della realtà del simbolo e della vita della parola. Su questa linea metodologica, che, puntando alla ricostruzione della mente dell'autore attraverso lo studio puntuale del testo, si avvale di analisi fonosimboliche e metriche, di accurate schedature della cultura e della biografia (fondamentale a questo proposito la sua teoria delle quattro radici della poesia) per l'individuazione dei campi semantici, e del reperimento delle incidenze significanti, si dispongono i suoi studi su Foscolo e su Manzoni (proiettati in direzione comparatistica), su D'Annunzio, Onofri, Ungaretti, Rebora, Montale, Quasimodo, Betocchi, Gatto, Landolfi, Pratolini, Bigongiari, e le sue edizioni complete delle opere poetiche di L. Fallacara (Poesie (1914-1963), 1986) e di V. Bodini (Tutte le poesie (1932-1970), 1983) alle quali si sono affiancate negli anni quelle degli autori del Novecento spagnolo (l'edizione dei Canti gitani e andalusi, 1951, di F. García Lorca; dell'Opera poetica. Aire nuestro, 1990, di J. Guillén; quella monumentale delle Obras completas: Poesías, 1989, Prosas, 1989, di A. Machado). La poesia spagnola sarebbe stata conosciuta in Italia (a partire dagli anni Cinquanta) attraverso le molteplici e sempre aggiornate edizioni della sua Poesia spagnola del Novecento (1952; 19854). Importanti, sempre in ambito ispanico, i suoi studi sul Quattrocento e sul siglo de oro, culminati nell'edizione di Herrera (Fernando de Herrera, 1959) e di Fray Luis de León (Poesie, 1959; 19642), nonché, in zona otto-novecentesca, l'edizione delle Rime (1947) di G. A. Bécquer e dell'Oceanografia del tedio (1984) di E. D'Ors. Nel campo degli studi francesi sono da ricordare il commento e la traduzione di Le figlie del fuoco (1979) di G. de Nerval e la fondamentale edizione de Il Cimitero Marino di P. Valéry (1989), che per complessità, dottrina, passione intellettuale e civile può considerarsi esplicazione di una vocazione e summa di un metodo critico.
Bibl.: Bibliografia degli scritti di Oreste Macrí, a cura di G. Chiappini, Firenze 1989 (il volume contiene anche una completa bibliografia degli scritti su Macrí fino al 1988). Interventi specifici particolarmente significativi: S. Ramat, Oreste Macrí, in AA. VV., Letteratura italiana. I critici, v, Milano 1969, pp. 3891-904; D. Valli, Storia degli ermetici, Brescia 1978; M. Marti, Ugo Foscolo e le due anime di Oreste Macrí, in Giornale storico della letteratura italiana, 496 (1979), pp. 576-94; G. Chiappini, La metodologia comparatistica di Oreste Macrí, in Sallentum, 3 (1981), pp. 33-62; E. Biagini, Aspetti della ''realtà'' del simbolo in Oreste Macrí, in Paradigma, 6 (1985), pp. 11-44; G. Chiappini, Macrí e la mens hispánica, ibid., pp. 45-67; A. Dolfi, Macrí e il metodo comparatistico, in Id., In libertà di lettura. Note e riflessioni novecentesche, Roma 1990, pp. 329-37; L. Dolfi, A Machado traducido por Macrí, in AA.VV., Antonio Machado hoy, Siviglia 1990, pp. 413-22.