ORDINI CAVALLERESCHI (XXV, p. 473)
CAVALLERESCHI Ai sette ordini cavallereschi già esistenti nel regno d'Italia, un ottavo fu aggiunto da Vittorio Emanuele III, l'Ordine dell'Aquila Romana, istituito con r. decr. 14 marzo 1942, n. 172, destinato a ricompensare esclusivamente le benemerenze verso l'Italia dei cittadini stranieri. Esso ebbe scarsissime applicazioni e nessuna effettiva importanza.
Caduta la monarchia, tutti gli ordini cavallereschi, che comunque si riattaccavano alla tradizione dinastica, cessarono di fatto di esistere, in quanto legati alla persona del sovrano che ne era capo e gran maestro, senza che vi fosse stato bisogno di alcun atto legislativo che li dichiarasse decaduti: soltanto in via del tutto eccezionale, ed a titolo di ricompensa militare, la repubblica ha mantenuto in vigore l'Ordine militare di Savoia, modificandone, peraltro, sia la denominazione ufficiale in quella di Ordine militare d'Italia (decr. legisl. capo dello stato, 2 gennaio 1947, n. 4), sia le relative insegne (vedi figure).
Per quanto si riferisce al diritto positivo vigente, la nuova costituzione della repubblica italiana sfiora appena tale argomento nell'art. XIV delle disposizioni transitorie e finali, mediante una norma avente carattere veramente amministrativo, che si limita a disporre: "L'Ordine mauriziano è conservato, come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge".
Il consiglio dei ministri nella sua seduta del 21 gennaio 1949 ha approvato lo schema di un disegno di legge che istituisce il nuovo ordine cavalleresco della repubblica che si intitolerà "al merito della Repubblica italiana". Il nuovo ordine consterà dei seguenti sei gradi: cavaliere, ufficiale, commendatore, grand'ufficiale, cavaliere di gran croce e gran cordone. Lo stesso consiglio ha risolto in senso affermativo la questione dell'uso delle vecchie onorificenze concesse da ordini di carattere monarchico (SS. Annunziata, SS. Maurizio e Lazzaro, corona d'Italia); è stato peraltro ribadito il divieto di ulteriori concessioni delle onorificenze suddette.