francescano, ordine
Denominazione con cui è comunemente noto l’ordine dei frati minori, che ebbe origine dal gruppo di seguaci di s. Francesco d’Assisi, costituito a partire dal 1208-09, che ottenne l’approvazione orale da Innocenzo III (1210). Dopo una rapida espansione e diffusione nelle varie regioni d’Italia, si strutturò attraverso le riunioni capitolari annuali; nel 1223 si ebbe la redazione e approvazione definitiva della regola da parte di Onorio III. L’ordine si espanse ben presto anche in Francia e in Inghilterra. Il generalato di frate Elia da Cortona (1232-39) avviò il rafforzamento dell’elemento dotto e clericale, che prevalse a partire dal Capitolo romano del 1239. Si rivelarono quindi le contraddizioni tra le esigenze dei grandi conventi e le severe norme della Regula scritta dal fondatore circa la povertà; se un compromesso fu trovato con il ministro generale Bonaventura da Bagnoregio (in carica dal 1257), la problematica dell’attuazione pratica dell’ideale di povertà sfociò poi in una rottura insanabile: dopo che papa Giovanni XXII determinò il prevalere dell’elemento conventuale, emerse il moto riformatore dell’Osservanza che sosteneva l’interpretazione rigorosa della regola senza entrare in urto con la Chiesa. La divisione tra «osservanti» e «conventuali» fu sancita con la bolla Ut sacra di Eugenio IV (1446). Al principio del sec. 16o dagli osservanti si distaccarono i cappuccini.