ORCO
. Nei racconti popolari è un essere più o meno mostruoso, avido di carne umana, rappresentato in forma di gigante, dal capo grossissimo, dalla bocca enorme, dagli occhi di brage, dalla barba e dai capelli ispidi, folti e arruffati. Per tali suoi caratteri è detto anche "il Gigante" per antonomasia (Svezia, Scozia, Irlanda, Gran Bretagna, ecc.). Una raffigurazione differente è nei racconti norvegesi, dove l'Orco è un troll; nei racconti lituani, russi e tatari, in cui è un serpente con sette teste; nei racconti greci, in cui ha la forma di un dragone.
L'origine di quest'essere favoloso, che campeggia nei paurosi racconti dell'infanzia, che va alla caccia degli uomini e li custodisce per mangiarli, si riconnetterebbe, secondo alcuni, con le invasioni degli Uiguri o Avari. Ma è figura più antica delle invasioni, perché il nome richiama quello del dio infernale dei Latini e perché la sua rappresentazione riporta il pensiero ai tempi lontani in eui l'antropofagia (v.) era costume anche nei paesi europei (A. Lang). E infatti gli elementi caratteristici di questa rappresentazione ricorrono nei racconti degli attuali selvaggi dell'Africa, dell'. America e della Polinesia, ove l'antropofagia non è del tutto scomparsa.
Bibl.: E. Rolland, L'ogre, in La Mélusine, IV (1886-1887); P. Sébillot, L'ogre, in Revue des traditions populaires, IX (1894); P. Saintyves, Les contes de Perrault et les récits parallèles, Parigi 1923.