ORAZI, Orazio
ORAZI, Orazio. – Nacque a Camerino il 21 settembre 1848 da Vincenzo e Geltrude Cardona.
Ordinato sacerdote dopo aver studiato nel seminario di Camerino, nel 1876 ottenne l’autorizzazione papale per perfezionarsi nella pratica della pittura a Roma, dove, per dodici anni circa, frequentò lo studio di Luigi Fontana e l’Accademia di belle arti, facendo ritorno periodicamente nelle Marche (Rossi, 1991). Nel 1879 partecipò all’Esposizione provinciale di belle arti di Macerata, ottenendo il diploma di terzo grado. Nel 1880 firmò e datò l’Addolorata per la chiesa di Massaprofoglio, frazione di Muccia (Macerata). Nel 1881 a Roma dipinse I funerali della beata Battista Varano dei duchi di Camerino (Camerino, Museo della Chiesa di S. Chiara), che presentò nel 1883 all’Esposizione artistica internazionale di Roma allestita nel nuovo Palazzo delle Esposizioni.
Descritta in termini non elogiativi dal curatore della guida critica alla mostra, che la considerò solo come un grande quadro realizzato durante i «teologici ozi» dell’autore (Bellinzoni, 1883, p. 54), l’opera fu invece rivalutata nel secolo successivo da Domenico Aringoli (1927) che ne apprezzò il disegno corretto e il tocco fine, anche se non privo di una certa maniera dovuta al tipo di committenza cui era rivolta, eminentemente locale, non desiderosa di innovazioni linguistiche ma capace di apprezzare l’abilità nell’orchestrazione dei personaggi e il realismo descrittivo dei volti, dei costumi rinascimentali e degli arredi.
Nel 1884 alla XLIII Esposizione della Società promotrice di belle arti di Torino presentò l’olio raffigurante S. Lucia di fronte a Pascasio prefetto di Siracusa (Camerino, chiesa di S. Venanzio), messo in vendita al notevoleprezzo di 6000 lire. Richiamato a Camerino dall’autorità ecclesiastica per ricoprire il ruolo di canonico nella chiesa di S. Maria in Via, riuscì comunque a proseguire una fiorente attività pittorica, aprendo uno studio in via Vergelli (Rossi, 1991). Nel 1888 prese parte all’Esposizione provinciale operaia di Camerino con Le esequie della beata Battista da Varano, premiato con medaglia d’argento da parte del ministero della Pubblica Istruzione. Di questo lavoro si può identificare con ogni probabilità il bozzetto, un olio su carta, molto rovinato, raffigurante la Morte di una santa monaca (Macerata, Musei civici di Palazzo Buonaccorsi), recante sul verso a matita l’iscrizione «Don Orazio Orazi di Camerino» (Battista, 2000, NCTN 11/00133481). Nel 1889 realizzò le pitture murali per l’abside della chiesa del convento dei padri passionisti a Sant’Angelo in Pontano (Macerata) con alcuni episodi della Vita della Vergine.
Fu anche autore di un’ampia produzione ritrattistica, ubicata frequentemente in collezioni private, dalla quale emerge una notevole capacità nella resa fisiognomica e nell’introspezione psicologica dei personaggi: si ricordano, in particolare, il ritratto di Giuseppe Rinaldi detto lo Spazza, amico del pittore e pittore anch’egli (Camerino, collezione Marmili) e il Busto di uomo con barba (Macerata, Musei civici di Palazzo Buonaccorsi), olio su tela, firmato, databile all’ultimo quarto del XIX secolo e proveniente dalla collezione di Cesare Filippucci, direttore dell’ospizio di mendicità di Macerata (Battista, 2000, NCTN 11/00133446).
Nel 1891 si recò a Pompei per consegnare il quadro raffigurante L’apparizione del Sacro Cuore alla beata Margherita Maria Alacoque, destinato al santuario della Beata Vergine del Santo Rosario (in loco). Nel 1892 venne incaricato di realizzare, per la chiesa di S. Francesco di Pontelatrave (frazione di Camerino), una copia del dipinto raffigurante il Crocifisso di S. Damiano, perduto a causa di un incendio (in loco; Aringoli, 1927, p. 208).
A Camerino, nel 1896, realizzò a encausto un ciclo di affreschi nella chiesa di S. Maria in Via raffigurante l’Eterno fra schiere di angeli, nel catino absidale; l’Incoronazione della Vergine nel sottarco; L’arrivo da Smirne dell’immagine di Maria al tempo dei crociati e l’Incoronazione della Sacra Immagine del 14 giugno 1864. Di questo ciclo, nella sacrestia della medesima chiesa, si conservano alcuni bozzetti a olio su tela e a olio su carta (Rossi, 1991; Aringoli, 1927, p. 171).
Nel 1898 prese parte all’Esposizione torinese d’arte e due anni dopo si recò a Parigi per l’Esposizione universale (Rossi, 1991).
Nel 1903 dipinse il bozzetto, intitolato Processione (Orazi stesso lo donò al Museo civico di Ripatransone, come risulta dall’iscrizione a matita sul verso; Cappelli, 2002, NCTN 11/00138795), per L’arrivo da Smirne dell’immagine di Maria al tempo dei crociati destinato all’abside di S. Maria in Via (Bittarelli, 1982). Nello stesso anno eseguì il dipinto S. Pietro con il gallo, per la chiesa di S. Pietro a Montegranaro (Fermo).
Intorno al 1906 decorò il presbiterio della chiesa del Beato Antonio di Amandola (Fermo), con alcune scene raffiguranti la vita del santo. Nel 1911 dipinse la tela raffigurante la Madonna con Bambino, s. Domenico e s. Caterina, per la chiesa di S. Urbano in Apiro (Macerata).
Presso un altare laterale della chiesa di S. Lorenzo a Mergo (Ancona) si conserva un dipinto, non datato, raffigurante S. Pietro (Ceccarelli, 2000, p. 119). A Orazi sono stati attribuiti (Rossi, 1991) anche due dipinti, conservati nella chiesa di S. Giacomo a Camerino, raffiguranti S. Lucia e S. Giuda.
Morì a Camerino il 22 settembre 1912.
Fonti e Bibl.: L. Bellinzoni, Guida critica della Esposizione artistica internazionale di Roma, Roma 1883, p. 54; D. Aringoli, Artisti di Camerino e dintorni, in Guida di Camerino, Terni 1927, p. 153; Id., Guida artistica, ibid., pp. 171, 183 s.; Id., La Beata Battista da Varano, Fabriano 1928, p. 173; F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani autori di opere esistenti in Italia, Roma 1968, pp. 165, 190; A.A. Bittarelli, Aspetti della cultura camerinese tra il 1860 e il 1914, in Aspetti della cultura e della società nel Maceratese dal 1860 al 1915. Atti del XV Convegno di studi maceratesi, Macerata… 1979, Macerata 1982, pp. 698 s. (con bibl.); S. Cuppini, La pittura dell’Ottocento nelle Marche, in La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano 1991, I, p. 394; F. Rossi, O. O., ibid., II, p. 941 s. (con bibl.); R. Ceccarelli, Mergo attraverso i secoli, Mergo 2000, p. 119; Dizionario biografico dei marchigiani, a cura di G.M. Claudi - L. Catri, Ancona 2002, p. 371; L. Battista, O. O., schede OA, NCTN 11/00133446, NCTN 11/00133481, 2000 (aggiornamento 2006); F. Cappelli, O. O., scheda OA, NCTN 11/00138795, 2002 (aggiornamento 2006); A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani, Firenze 1906, p. 337; A.M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori disegnatori e incisori italiani…, IV, Milano 1973, p. 2260; Dizionario Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, VIII, Torino 1975, p. 210.