ORADEA MARE (ungh. Nagyvarad, ted. Grosswardein, ital. Gran Varadino; A. T., 79-80)
Importante città della Romania occidentale, nella Crisana, capoluogo del dipartimento di Bihor, situata sul margine dei bassopiani del Tibisco su ambedue le rive del Cris Repede, a 132 m. s. m. e a soli 6 km. dalla stazione di frontiera romeno-ungherese. Benché di origine molto antica, ha un aspetto del tutto moderno; la sua topografia peraltro è irregolare. La popolazione da 27.000 ab. nel 1869 è salita a 47.000 nel 1900, a 64.000 nel 1920, a 82.300 nel 1930; è composta per 1/4 di Ebrei e per il resto di Romeni e di Ungheresi in ugual misura. È sede di un vescovo cattolico latino e di un vescovo cattolico greco. Per la sua posizione in uno dei più frequentati punti di passaggio tra il bacino di Transilvania e il Bassopiano Ungherese, essa ha veduto fiorire rapidamente i suoi commerci (soprattutto di cereali, cavalli, frutta, vino e legname) e le sue industrie (fabbrica di macchine, fonderia di ferro e cantieri per la riparazione di locomotive Phöbus, fabbriche di estratto di malto, birrificio Dreher due fabbriche di calzature, varî molini, fabbrica di candele steariche, industrie del legno, ecc.). Oradea è altresì un centro ferroviario di grande movimento. Nei suoi dintorni si hanno sorgenti calde saline e solforose, molto frequentate (Baia Felix e Baia Episcopului).