ora (avv.)
1. Questo avverbio è spesso usato sia in prosa sia in poesia, nella quale ultima è prevalente la forma tronca ‛ or ', che è invece in minoranza in prosa (per es., nella Commedia si hanno 174 casi di ‛ or ' contro 43 di ‛ ora '; nel Convivio gli ‛ ora ' sono 22, gli ‛ or ' 8). La forma ‛ ora ' si trova in rima in alcuni casi, anche con enjambement: Rime LXVII 47 vie più bella ora / che mai; If XV 84 ad ora ad ora / m'insegnavate; Pg XI 120, XIII 68; Pd XIV 15 (si ha enjambement inverso, in If XX 120 avere inteso al cuoio e a lo spago / ora vorrebbe; Fiore LXXVII 12 Messer, vo' avete il gaggio / or, ch'è il core). Si consideri la compresenza di or e allor, in If XXIV 57-58 " ... Se tu mi 'ntendi, or fa sì che ti vaglia ". / Leva'mi allor, mostrandomi fornito.
2.1. Con i valori fondamentali di " adesso " (qui in particolare con riferimento a una condizione spirituale, psicologica che si attualizza o è in atto), " in questo momento ", " a questo punto ", con un verbo di tempo presente, in Rime XCIII 12 Secondo detto m'hai ora, m'avviso / ch'ella è sì d'ogni peccato netta; Cv II Voi che 'ntendendo 20 Or apparisce chi lo fa fuggire (ripreso in VII 9); If II 98 Or ha bisogno il tuo fedele / di te; IV 13 Or discendiam qua giù nel cieco mondo (per la stessa o analoghe locuzioni, v. qui oltre); V 25 e 26 Or incomincian le dolenti note / a farmisi sentire; or son venuto / là dove molto pianto mi percuote (la ripetizione di or ha un valore intensivo); VII 97 Or discendiamo omai a maggior pieta (si noti la compresenza di omai; cfr. anche Pg VIII 43); X 1 Ora sen va per un secreto calle; XV 1 Ora cen porta l'un de' duri margini (non direi, come il Mattalia: " Ora: di ripresa narrativa "; va invece sottolineato, assieme al passo appena sopra riportato, il modulo stilistico d'impiego iniziale di canto); XVII 28 Or convien che si torca / la nostra via un poco; XXV 46 Se tu se' or, lettore, a creder lento / ciò ch'io dirò, non sarà maraviglia, e 96 attenda a udir quel ch'or si scocca; Pg VIII 20 'l velo è ora ben tanto sottile; XIII 68 E come a li orbi non approda il sole, / così a l'ombre quivi, ond'io parlo ora; XIV 124 or mi diletta / troppo di pianger più che di parlare; XXI 115 Or son io d'una parte e d'altra preso; XXV 30 lui [Stazio] chiamo e prego / che sia or sanator de le tue piage; XXXIII 81 Sì come cera da suggello / ... segnato è or da voi lo mio cervello, e II 103, XXIX 40; Pd VII 34 Or drizza il viso a quel ch'or si ragiona (il primo or rientra in una categorizzazione diversa di cui si tratterà oltre); XXII 121 A voi divotamente ora sospira / l'anima mia; XXXII 49 Or dubbi tu e dubitando sili; Fiore VII 9 e 11 Or m'ha messo in pensero e in dottanza / di ciò ched i' credea aver per certano, / sì ch'or me ne par essere in bilanza (passo che comunque preferiamo accogliere qui piuttosto che tra i casi di o. con un verbo che indica tempo prossimamente passato e tra quelli con contrapposizione al passato); CCXXVII 8 gli fa tal sembiante / che sia certano di ciò ch'or non crede, e XXIII 12, XXV 11, LXXVII 12, CXV 8. E con il modulo coordinativo e ora (e or), in Pg XVI 131 " O Marco mio ", diss'io, " bene argomenti; / e or discerno perché dal retaggio / li figli di Levì furono essenti... "; Pd I 124 e ora lì, come a sito decreto, / cen porta la virtù di quella corda.
I verbi delle occorrenze seguenti sono considerati come aoristi e dello stile narrativo; i casi pertanto non possono che essere riportati qui: If XII 100 Or ci movemmo con la scorta fida / lungo la proda del bollor vermiglio (Petrocchi: " La var. Noi, di facile formazione per l'uso di lasciare in bianco l'iniziale da miniare, sembra cedere alla speditezza narrativa di Or, che segna la rapida esecuzione dell'invito di Chirone "); XXVIII 3 Chi poria mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a pieno / ch'i' ora vidi, per narrar più volte? (Mattalia: " ora: ora-allora: allora, nel tempo del fatto visto; ora, nel tempo dell'avviata narrazione "); Pd XIII 2 Imagini, chi bene intender cupe / quel ch'i' or vidi.
2.2. Con uso e significati analoghi, nello sviluppo espositivo e dimostrativo del Convivio: II III 1 A più latinamente vedere la sentenza litterale, a la quale ora s'intende...; VIII 1 Ora ch'è mostrato come e perché nasce amore... procedere si conviene ad aprire la sentenza di quella parte (qui e in casi simili iniziali, in particolare, si noti la concatenazione dialettica; v. anche 9.); XIII 6 Ora perché ‛ terzo ' cielo si dica è da vedere; IV III 3 lungo convegna essere lo trattato... nel quale per me ora s'entra, e 4 Dunque dico che ora questa prima parte si divide in due; XIX 3 La qual cosa ora in questa parte pruova, e II X 1, IV I 9, XXII 10, XXIII 8. E si considerino anche I I 11, III XII 6 e XIV 1.
In modo affine, all'inizio di frase (spesso con valore di congiunzione coordinativa), è usato per continuare, riprendere, sviluppare un discorso, un'argomentazione o una narrazione, o comunque come modo per passare da una ad altra parte di essi: Vn XII 1 Ora, tornando al proposito, dico che..., e XIX 9 30, XXXVII 7 5; Cv II X 7, XI 8; Pg III 28 Ora, se innanzi a me nulla s'aombra, / non ti maravigliar (Mattalia: " Ora: argomentativo "), e XVII 106, XVIII 61, XXVIII 103 (tutti e tre i casi: Or perché...); Pd II 91 Or dirai tu ch'el si dimostra tetro / ivi lo raggio..., e ancora II 106, VII 121, VIII 115 (Or dì: sarebbe il peggio...?; cfr. Detto 119), IX 115, X 121, XI 133, XIII 88, XXVI 115; Rime dubbie XXX 12; Fiore CXXVIII 9 (andranno qui anche If XIX 5, XXXIII 15, e Pg XVII 125, probabilmente). In particolare, per l'identità o l'affinità di moduli o stilemi ricorrenti, si danno qui i casi seguenti: Cv I III 6 La ragione per che ciò incontra... brievemente or qui piace toccare; Pd VI 28 Or qui a la question prima s'appunta / la mia risposta (e cfr., se pure diverso, il v. 91). Quindi: Fiore CXXXII 9 Or par che sia piaciuto al Salvatore / d'averci qui condotti per vo' dire (cfr., comunque, se... del v. 12); CXLV 3 Or me convien me pianger e languire; CXLIX 13 Or convien, figlia mia, che tu ti guardi, e CL 9. Inoltre, sempre nel Fiore: CXLV 7 Or vo' consigliar te; CLV 1 Or ti dirò...; CXCIX 9 Or te dirò, amico, che farai.
Come modo usato a concludere un'argomentazione, un discorso, con valori quali " dunque ", " pertanto ", " ecco (che) ", e simili: If VII 61 Or puoi, figliuol, veder la corta buffa / d'i ben che son commessi a la fortuna; Pg XXVI 88 Or sai nostri atti e di che fummo rei; Pd VIII 136 Or quel che t'era dietro t'è davanti; XXIX 46 Or sai tu dove e quando questi amori / furon creati e come; Fiore XIV 9 Or avem detto tutto nostr'affare; CLI 9 Or puo' veder com'i' son arrivata. E casi rafforzati: If X 110 Allor... / dissi: " Or direte dunque a quel caduto... "; XXVIII 55 Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi; Fiore LXXII 1 Or sì t'ho detto tutta la sentenza; Detto 343 Or sì t' ho letto il salmo.
3. In senso temporale più largo, con limiti di tempo più ampi, con il valore di " in questo tempo ", " all'età presente ", " attualmente ", con verbo di tempo presente, in Rime C 16 Levasi de la cena d'Etiopia / lo vento peregrin che l'aere turba, / per la spera del sol ch'ora la scalda (contestualmente: " in questa stagione ", " in questo periodo stagionale "; cfr. il v. 57), e CXI 13; If XVIII 60; si possono aggiungere qui, per quanto vi si possa sentire l'uso contrappositivo di cui tratteremo più oltre, Pg XI 84, Pd XVI 48 e 49; e si consideri tutta la serie di Pd XX 40, 46, 52, 58, 64 e 70.
4. Con un verbo di tempo passato e il significato di " poco fa ", " testé ", in If I 133 io ti richeggio / ... che tu mi meni là dov'or dicesti; XII 33 quell'ira bestial ch'i' ora spensi, e XXIX 19, XXXII 114; Pg II 100 (che lascia qualche incertezza); XI 120 chi è quei di cui tu parlavi ora?; XXVI 109 se le tue parole or ver giurano, XXXIII 57.
Con un verbo di tempo futuro, Pd I 12 Veramente quant'io del regno santo / ne la mia mente potei far tesoro, / sarà ora materia del mio canto.
5. Assai frequente l'uso intensivo di o. con contrapposizione, opposizione o anche interrelazione verbale o espressiva tra passato e presente (anche con termini rafforzativi), con valori contrastivi, avversativi o, per contro, consequenziali, o di ‛ espansione ' semantica.
Se ne dà in successione una larga documentazione (si considerino in particolare i casi di comparazione): Vn III 15 Lo verace giudicio del detto sogno non fue veduto allora per alcuno, ma ora è manifestissimo a li più semplici; VII 5 13; XXVII 3 4 sì com'elli m'era forte in pria, / così mi sta soave ora nel core; Rime dubbie IV 5 eri già bianca, e or se' nera e tetra; If VII 124 Tristi fummo / ... or ci attristiam ne la belletta negra; XIII 37 Uomini fummo, e or siam fatti sterpi; XIV.. 99 Una montagna v'è che già fu lieta / d'acqua e di fronde... / or è diserta come cosa vieta; XX 120 vedi Asdente, / ch'avere inteso al cuoio e a lo spago / ora vorrebbe, ma tardi si pente; XXVI 19 Allor mi dolsi, e ora mi ridoglio; XXX 63 io ebbi, vivo, assai di quel ch'i' volli, / e ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo; XXXIV 34 S'el fu sì bel com'elli è ora brutto; Pg I 65 Mostrata ho lui tutta la gente ria; / e ora intendo mostrar quelli spirti / che...; XI 95 Credette Cimabue ne la pittura / tener lo campo, e ora ha Giotto il grido; XVI 55 Prima era scempio, e ora è fatto doppio, e III 130, VI 82, XI 111 e 114 (andrà qui anche Pg XVI 48); Pd I 98 Già contento requïevi / di grande ammirazion; ma ora ammiro / com'io trascenda questi corpi levi; XXI 119 Render solea quel chiostro a questi cieli / fertilemente; e ora è fatto vano; XXIV 111 la buona pianta / che fu già vite e ora è fatta pruno, e I 17, III 62, XVIII 128, XXI 130, XXIX 115. E qui porremmo il caso di Rime LXVII 47 vie più bella ora / che mai e vie più lieta par che rida.
In relazione, comunque, con un futuro: Rime CIV 70 se noi siamo or punti, / noi pur saremo, e pur tornerà gente / che questo dardo farà star lucente; If VIII 49 Quanti si tegnon or là sù gran regi / che qui staranno come porci in brago; Pd XIV 15 Diteli se la luce onde s'infiora / vostra sustanza, rimarrà con voi / etternalmente sì com'ell'è ora; Fiore LXXVI 8 e' sarà certo di ciò ch'or non vede.
6. Con forme esortative, imperative, con cui si esprime invito, comando, desiderio e simili: Vn XIX 8 24 Diletti miei, or sofferite in pace / che vostra spene sia quanto me piace / là 'v'è alcun che perder lei s'attende, e XXIII 9, XXIV 7 5 e 10, XXXI 17 71, Rime LX 9; If II 7 O muse, o alto ingegno, or m'aiutate, e 139 Or va, ch'un sol volere è d'ambedue (e, analogamente, con il verbo ‛ andare ': XVII 67, Pg VIII 133, XXIV 82); III 72 Maestro, or mi concedi / ch'i' sappia quali sono; VII 67 Maestro mio... or mi dì anche (e analogamente: XIX 90, XXII 64); XIV 73 Or mi vien dietro; XVII 81 Or sie forte e ardito; XXXII 82 Maestro mio, or qui m'aspetta (e similmente Pg X 85), e inoltre II 67, VII 37, IX 73, X 129, XIII 118; Pg I 70 Or ti piaccia gradir la sua venuta; XXIII 112 Deh, frate, or fa che più non mi ti celi!, e inoltre III 110 (e XXVII 35), X 91, XVII 61, XXXII 104; Pd VII 34 Or drizza il viso a quel ch'or si ragiona; X 22 Or ti riman, lettor, sovra 'l tuo banco; XIII 49 Or apri li occhi a quel ch'io ti rispondo; XXXII 37 Or mira l'alto proveder divino; in Fiore IV 7, VI 12, XVI 13, XXIV 9, XXXVII 12, XLIX 12, L 12, LXXXVIII 2, CCXXVII 7; Detto 96, 100 e 106.
7. In posizione iniziale di proposizioni interrogative o esclamative, sia con funzione intensiva, sia, in altri casi, contrariamente, con uso pleonastico, talora quasi come interiezione: Vn XXIII 6 Or non sai? la tua mirabile donna è partita di questo secolo, e XXXI 14 55; Rime LXI 10 Or ecco leggiadria di gentil core, / per una sì selvaggia dilettanza / lasciar le donne e lor gaia sembianza!, e C 66; Rime dubbie XV 5; Cv II X 7 or che è più bello in donna che savere?; If I 79 Or se' tu quel Virgilio e quella fonte / che spandi di parlar sì largo fiume?; XXIX 121 Or fu già mai / gente sì vana come la senese?, e XXX 131, XXXII 88, XXXIII 121 (si noti oh... or), e qui, comunque, considereremmo questi altri casi: Pg III 52, IV 114, VI 136, XII 70, XVI 25; Pd XIX 79, XXXI 108; Fiore CVII 11, CXVII 2, CLXI 6; Detto 147.
Se pure diverso, intensivo, sottolineativo, è anche il caso di Pg XVII 38 Ancisa t'hai per non perder Lavina; / or m'hai perduta! Mattalia: " or: ora sì, uccidendoti, mi hai veramente perduta! "; Scartazzini-Vandelli: " or ecc.: uccidendoti m'hai perduta davvero "; Momigliano: " or m'hai perduta: e così, morendo, mi hai perduta davvero ").
E si vuole aggiungere Rime LXXIII 6 Di mezzo agosto la truovi infreddata; / or sappi che de' far d'ogni altro mese!: " (ora) pensa tu, immagina davvero tu... " (si può confrontare If XX 20, e da questo caso, per altro, XXIV 57 e Pd V 25).
8. Usi correlativi e locutivi ‛ (e) or(a) ', ‛ (e) or(a) ', ecc., con cui si esprime alternativa di fatti o modi diversi, con il valore di " una volta... una volta ", " un momento... un momento ", e simili, in Cv II XIII 9 ora luce da un lato, e ora luce da un altro, secondo che lo sole la vede; If XVII 50 non altrimenti fan di state i cani / or col ceffo or col piè; XVIII 132 e or s'accoscia e ora è in piedi stante; Pg XXV 58 Or si spiega, figliuolo, or si distende / la virtù ch'è dal cor del generante; XXXIII 2 alternando / or tre or quattro dolce salmodia, e XX 120, XXIX 127-128, XXXI 123; Pd XVIII 75 fanno di sé or tonda or altra schiera; e con ulteriore ripetizione: Pd XVIII 78 faciensi or D, or I, or L in sue figure; Fiore CI 4 ch'un'or divento prete, un'altra frate, / or prinze, or cavaliere, or fante, or paggio (il primo or è sostantivo: " una volta ").
E quindi: Cv II XIII 13 la sua apparenza, or da mane or da sera; Pg X 26 or dal sinistro e or dal destro fianco; XXXII 117 el piegò come nave in fortuna, / vinta da l'onda, or da poggia, or da orza; Pd VIII 12 la stella / che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. Inoltre: Cv II XIII 10 e luce or di qua or di là; Rime CXIV 10 Chi s'innamora sì come voi fate, / or qua or là, e sé lega e dissolve, / mostra ch'Amor leggermente il saetti; If XIV 41 Sanza riposo mai era la tresca / de le misere mani, or quindi or quinci / escotendo da sé l'arsura fresca; Pg X 12 Qui si conviene usare un poco d'arte / ... in accostarsi / or quinci, or quindi al lato che si parte (e XI 101 Non è il mondan romore altro ch'un fiato / di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi); Pd XVIII 128 Già si solea con le spade far guerra; / ma or si fa togliendo or qui or quivi / lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra (si noti il primo or contrappositivo).
Con una negazione, esprimendo un fatto che si manifesta o avviene a intervalli: Cv III V 4 e ora si vedea e ora non si vedea, e Pg IX 145 ch'or sì or no s'intendon le parole.
La locuzione ‛ ad ora ad or(a) ', nel senso di " di tratto in tratto ", " di tanto in tanto ", " di quando in quando ": Rime CIII 40 Egli alza ad ora ad or la mano; Rime dubbie III 5 7 Ver è ch'ad ora ad ora indi discende / una saetta; If XV 84 nel mondo ad ora ad ora / m'insegnavate come l'uom s'etterna; Pg VIII 101 volgendo ad ora ad or la testa; Pd XV 14 per li seren tranquilli e puri / discorre ad ora ad or sùbito foto.
Un caso di infino a ora, in Cv IV XVI 1 la falsissima e dannosissima oppinione de li malvagi e ingannati uomini, che di nobilitate hanno infino a ora iniquamente parlato.
9. Possono essere considerati locuzioni congiuntive i casi di ‛ ora che ', ‛ or che ', di Cv II VIII 1 Ora ch'è mostrato come e perché nasce amore... procedere si conviene, e di Pg I 88 Or che di là dal mal fiume dimora, / più muover non mi può, con un significato vicino a " dopo che ", ma con una sovrapposizione di un valore causale più o meno avvertito. Probabilmente, anche considerando un'ellissi di che, va accostato ad essi il passo di Vn XXXVIII 3 Or tu se' stato in tanta tribulazione, perché non vuoli tu ritrarre te da tanta amaritudine?
Bibl. - R. Christian Mäder, Le proposizioni temporali in antico toscano, Berna 1968 (in partic., pp. 58 e 135-139).