OPV (Offerta Pubblica di Vendita)
OPV (Offerta Pubblica di Vendita) Operazione che consiste nel collocamento sul mercato, da parte delle società autorizzate, di azioni già esistenti, cioè non di nuova emissione, a prezzi e quantità prefissati. L’introito che deriva dalla loro vendita spetta ai soci e non alla società emittente. In Italia è regolata dalla l. 149/1992. La collocazione avviene usualmente con l’intervento di un intermediario finanziario o di un consorzio di intermediari (spesso banche), che utilizzano il circuito dei loro clienti per collocare i titoli e offrono la garanzia aggiuntiva di sottoscrivere l’eventuale parte non collocata entro il termine dell’operazione. Siccome il ricavato della vendita non va alla società, ma agli azionisti venditori, l’obiettivo dell’operazione non è di reperire nuove risorse finanziarie, come nell’OPS (➔), ma di allargare la base azionaria. ● L’OPV è molto utilizzata nelle operazioni di privatizzazione di aziende di proprietà (direttamente o indirettamente) statale o facenti capo ad altri enti territoriali. In questi casi lo Stato o l’ente territoriale desidera mantenere una quota azionaria significativa, per garantire il mantenimento del controllo, e nello stesso tempo fare cassa per alleggerire la situazione negativa del debito pubblico. L’OPV consente di raggiungere questo obiettivo offrendo a molti cittadini la possibilità di diventare azionisti di imprese importanti (o addirittura strategiche) a condizioni favorevoli. ● Un esempio significativo di OPV è quello esercitato alla fine del 1999 sull’ENEL, in un avviato contesto di privatizzazioni di diverse società pubbliche e in seguito alla direttiva europea di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas. L’offerta della prima e corposa tranche, la più grande mai realizzata in Europa e la seconda al mondo, fu rivolta a piccoli risparmiatori (in Italia e anche negli Stati Uniti) e a investitori istituzionali italiani ed esteri e riguardò inizialmente una quota del capitale sociale pari a circa il 20% (corrispondente a 2,425 milioni di azioni). Data la forte richiesta (13 miliardi di azioni), l’offerta fu innalzata fino a quota 30% del capitale (3,637 milioni di azioni) e permise allo Stato di incassare complessivamente 32.045 miliardi di lire (16,55 miliardi di euro). ● L’OPV lanciata da aziende private può avere invece una molteplicità di obiettivi, tra i quali i principali sono: mantenere il controllo dell’azienda, smobilizzando una parte del valore del proprio capitale azionario senza cederlo in blocco a uno o pochi consoci con cui la convivenza potrebbe essere difficile; catturare la benevolenza di sistemi territoriali (Stati o Regioni) nei confronti dei quali avviare una politica di buone relazioni (per motivi legati a strategie di produzione o di mercato), offrendo ai cittadini del territorio la possibilità di diventare azionisti. ● Oltre agli obiettivi descritti, spesso la OPV ha lo scopo di collocare sul mercato in modo diffuso una quota di capitale sociale superiore alla soglia minima di flottante richiesto per poter accedere alla quotazione in borsa.