OPUNTE ('Οποῦς, Opus)
Antichissima città della Grecia, capitale della Locride da essa chiamata Opunzia, poco lungi dalla costa del golfo Opunzio nel mare dell'Eubea; il suo porto era Cino. Il nome sarebbe dovuto al mitico fondatore Opunte, figlio di Giove e di Protogenia, moglie di Locro, e nipote di Deucalione e Pirra. In Omero essa è patria di Patroclo, e il suo re è Aiace d'Oileo: presso a un altare dedicato ad Aiace in tempi storici venivano eseguite le feste Aianzie. Durante le guerre persiane gli Opunzî dapprima furono a fianco dei Greci, ma presto disertarono nel campo persiano. Per la storia di Opunte da allora fino all'età Romana, v. locride. Qui basterà ricordare la colonia condotta dagli Opunzî a Naupatto prima del 456-5, la momentanea partecipazione della città alla lega beotica, durante il sec. III, infine la sua partecipazione alla seconda guerra macedonica; durante la quale, sebbene la città bassa di Opunte fosse stata conquistata dai Romani, l'acropoli tuttavia resisté fino alla disfatta completa di Filippo a Cinoscefale (197 a. C.). Generalmente s'identificano coi resti di Opunte gl'importanti ruderi di mura poligonali nella località odierna di Kokkinóbrachos, presso Kyparissía, su un colle roccioso che domina la pianura sottostante e la costa vicina, e su cui è sovrapposto anche un castello medievale; altri invece propendono per l'ubìcazione della città 7 km. più ad O., presso al villaggio di Atalánte.
Bibl.: P. Girard, De Locris Opuntiis, Parigi 1881; C. W. Blegen, The site of Opous, in Amer. Jour. of Arch., XXX (1926), p. 401 segg.