opposizione
opposizióne [Der. del lat. oppositio -onis, dal part. pass. oppositus di opponere "mettere contro", comp. di ob- "contro" e ponere "porre"] [LSF] L'atto e l'effetto dell'opporre o dell'opporsi, condizione contraria. ◆ [ALG] Di enti che siano in posizioni opposte rispetto a un ente di riferimento (un punto, una retta, un piano, ecc.). ◆ [ASF] O. astrale: (a) configurazione di due astri, per es. un pianeta e il Sole, le cui longitudini celesti differiscano di 180°; questa situazione è quella ottima per osservare i pianeti esterni, che allora culminano alla mezzanotte solare e sono alla minima distanza dalla Terra; (b) posizione di un astro opposto a un altro, rispetto a un terzo (per es., la Luna al plenilunio è in o. del Sole rispetto alla Terra, visto che Luna e Sole sono da parti opposte rispetto alla Terra, ancorché la differenza delle longitudini possa non essere esattamente di 180°). ◆ [LSF] O. di fase: condizione di due grandezze rappresentate da funzioni sinusoidali le cui fasi differiscano di multipli interi dispari di π rad; nel caso di grandezze dipendenti sinusoidalmente dal tempo (per es., l'intensità di una corrente alternata) o dalle coordinate spaziali (per es., la posizione di un punto animato di moto armonico) o dal tempo e dalle coordinate (come capita per le grandezze di un'onda sinusoidale), ma con frequenze (temporali e spaziali) diverse, l'o. di fase è una situazione istantanea e localizzata, nel senso che si verifica soltanto periodicamente sia nel tempo che nello spazio, mentre è una situazione permanente se le dette frequenze sono uguali (la citata differenza di fase coincide con la differenza tra le sole fasi iniziali), ed è questo il caso a cui normalmente ci si riferisce. ◆ [MTR] Metodo di o.: uno dei procedimenti di misurazione diretta di grandezze fisiche: v. misure fisiche: IV 46 f.