ontoso
Come per ‛ onta ', da cui l'aggettivo deriva con il valore di " che reca onta " (cfr. Guittone Messer Berto 10 " fatto ontoso e villan "), il concetto di ‛ offesa ' non è separabile da quello di ‛ vergogna ', nell'unica attestazione di If VII 33 gridandosi anche loro ontoso metro; qui le opposte schiere degli avari e dei prodighi si rinfacciano reciprocamente le due colpe (gridando: " Perché tieni? " e " Perché burli? ", v. 30); e proprio per essere parte della pena di questi dannati, l'ingiuria (s'incontran con sì aspre lingue, XI 72) è portatrice di vergogna.