PANVINIO, Onofrio
Storico, nato a Verona il 23 febbraio 1530. Vestì a undici anni l'abito agostiniano, assumendo il nome di Onofrio invece di Giacomo, col quale era stato battezzato. Studiò a Verona, Padova, Napoli. Chiamato a Roma dal Seripando (1549), vi rimase, attendendo principalmente a indagini e studî storici. Godette la protezione dei cardinali Cervini (poi Marcello II) e Alessandro Farnese e di Pio IV, che lo nominò revisore alla Biblioteca Vaticana. Si allontanò più volte da Roma per viaggi in altre città italiane e in Germania e nel 1568, avendo accompagnato il Farnese in Sicilia, morì a Palermo nel convento degli agostiniani (7 aprile).
Dottissimo e operosissimo, attese a ricerche e a interpretazioni di antichità romane (Fasti consolari e trionfali) e d'ogni genere. La sua fine precoce e la brama di indagare sempre cose nuove gli vietarono di portare a compimento opere di gran mole; come pure la tendenza erudita occupò interamente il suo ingegno, non lasciando posto alla ricostruzione della vita passata. Ma la sua fama fu grande. Tiziano lo ritrasse (Galleria Colonna). Fra le molte opere del P. specialmente notevoli i Commentarii ai Fasti (Venezia 1558) con gli scritti illustrativi dei nomi antichi romani, della Repubblica romana e di coloro che tennero i supremi comandi in Italia, i Commentarii ai Trionfi, più volte stampati, i Comizi imperiali, i ricordi delle famiglie Romane (Savelli, Mattei, Fabi, Massimi, Frangipani), le Antichità Veronesi, non compiute, una silloge di epigrafi e parecchi altri lavori di storia ecclesiastica e profana, mss. in massima parte alla Vaticana.
Bibl.: D. A. Perini, O. P. e le sue opere, Roma 1899.