onnipotenza
Meccanismo di difesa in base al quale l’individuo cerca di gestire pensieri ed emozioni angosciose o inaccettabili pensando e comportandosi come se possedesse un potere senza limiti, capace di realizzare qualunque idea. In psicoanalisi, o. del pensiero è espressione adottata da Sigmund Freud per designare un atteggiamento psichico comune al bambino, al primitivo e a certe forme patologiche (nevrosi e psicosi) collegate a dimensioni magiche del pensiero. Può essere considerata come reazione allo stato di prolungata dipendenza propria dell’infante nella fase precoce di simbiosi con la madre: proprio quando la dipendenza dalla madre si rivela infatti totale, la sensazione di o. del bambino è al massimo, concepita nel doppio senso di illimitata capacità di creazione e di illimitata capacità di distruzione. Il ricorso all’o. permette allora il controllo dell’oggetto, sia interno sia esterno, e qualifica difese primitive come il diniego (➔) e l’idealizzazione (➔), risultando quindi elemento caratteristico delle difese maniacali. Tale processo si attenua attraverso ripetute esperienze di frustrazione, che favoriscono il maturo sviluppo dell’Io e il passaggio dal principio di piacere (➔ piacere/dispiacere, principio di) a quello di realtà.